La "Dignité - Al Karama" è l'unica imbarcazione della Freedom Flotilla 2 a essere riuscita ad aggirare il blocco navale greco. A poche miglia dalla costa della Striscia è stata avvicinata da unità  dello Stato ebraico che vogliono impedirle di giungere a destinazione ">

Marina israeliana abborda battello fermati gli attivisti diretti a Gaza

Marina israeliana abborda battello fermati gli attivisti diretti a Gaza

Marina israeliana abborda battello fermati gli attivisti diretti a Gaza
La “Dignité – Al Karama” è l’unica imbarcazione della Freedom Flotilla 2 a essere riuscita ad aggirare il blocco navale greco. A poche miglia dalla costa della Striscia è stata avvicinata da unità  dello Stato ebraico che vogliono impedirle di giungere a destinazione

Marina israeliana abborda battello fermati gli attivisti diretti a Gaza
La “Dignité – Al Karama” è l’unica imbarcazione della Freedom Flotilla 2 a essere riuscita ad aggirare il blocco navale greco. A poche miglia dalla costa della Striscia è stata avvicinata da unità  dello Stato ebraico che vogliono impedirle di giungere a destinazione

GERUSALEMME – Giunta a poche miglia dalla costa della Striscia di Gaza, ma ancora in acque internazionali, la “Dignité – Al Karama”, yacht facente parte della Freedom Flotilla 2 con a bordo 17 passeggeri, ha trovato ad attenderla, come previsto, il blocco navale israeliano . La piccola imbarcazione, l’unica a essere riuscita a compiere il tragitto con il suo carico di aiuti umanitari per i palestinesi, è stata affiancata in mattinata da unità della marina militare dello Stato ebraico, decise a impedirle di proseguire, ha riferito un organizzatore della Freedom Flotilla 2. Secondo la radio pubblica israeliana, lo yacht è stato intercettato a circa 50-60 miglia marittime (circa 110 chilometri) dalla costa di Gaza. Al Jazeera riferisce che militari israeliani sono saliti a bordo e hanno assunto il controllo dell’imbarcazione, per scortarla nel porto israeliano di Ashdod. L’abbordaggio, dice l’emittente, è avvenuto senza incidenti.

“L’imbarcazione è circondata da almeno tre navi israeliane e dalle 9.06 (ora locale) tutte le comunicazioni sono state interrotte. Non riusciamo a metterci in contatto con loro, né via telefono né via internet”, aveva riferito Julien Rivoire da Parigi in mattinata. Gli organizzatori prevedevano di arrivare in un porto dell’enclave palestinese intorno a mezzogiorno. Gli attivisti hanno anche lanciato un appello al governo francese perché “si assuma le proprie responsabilità e protegga i passeggeri” e hanno chiesto a Israele di “non fare ricorso alla violenza”.

Sulla “Dignité – Al Karama” sono presenti diversi giornalisti, partiti al seguito di Freedom Flotilla 2. A bordo è salita anche una giornalista israeliana, Amira Hass, inviata del quotidiano Haaretz. Secondo la sua corrispondenza, prima di salire a bordo i militari israeliani hanno preso contatto col battello chiedendo ai passeggeri di identificarsi e di dichiarare l’eventuale possesso di armi. Gli attivisti della “Dignité – Al Karama”, secondo i portavoce del Free Gaza Movement che ha organizzato l’iniziativa, si limiteranno a una resistenza passiva.

La “Dignité – Al Karama” è salpata domenica scorsa dal porto greco di Kastellorizo, vicino al confine con la Turchia, unica imbarcazione della Flotilla sfuggita alla sorveglianza della guardia costiera greca. Le altre nove navi sono rimaste bloccate in diversi porti per problemi tecnici o burocratici. Il 5 luglio scorso, proprio la “Dignité – Al Karama” aveva eluso nella notte il blocco  alla partenza della missione umanitaria degli attivisti imposto dalle autorità di Atene.

Due giorni dopo, lo yacht era stato intercettato dalla guardia costiera ellenica  mentre faceva rifornimento di carburante in un porticciolo dell’isola di Creta e rimorchiato verso il porto più grande di Sitia, sulla stessa isola. Ma stavolta i greci non hanno potuto trattenere la “Dignité” oltre misura: essendo arrivato il via libera da Parigi per il viaggio dell’imbarcazione verso Gaza, hanno infine dovuto lasciarla partire per la sua destinazione finale.

Un’altra nave, l’americana “Audacity of Hope” aveva tentato la sortita a inizio luglio, subito dopo l’ordine di non salpare impartito da Atene alla Flotilla, ma era stata bloccata e il suo capitano era finito agli arresti

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