In un docufilm cent’anni di vita operaia

«È ANDATA A FINIRE COSàŒ»
 «È andata a finire così». È il docufilm di Michele Angrisani, giovane regista padovano, con la sceneggiatura di Antonella Benanzato. Sarà  l’unica testimonianza della centenaria storia-esperienza dei 600 operai dell’ex-Saimp di Padova, grazie al miracoloso salvataggio dalle macerie di alcune «pizze» con materiale girato «ad uso interno». Ben più di un omaggio a chi ha trascorso una vita intera davanti ai torni di «uno stabilimento popolare in un quartiere popolare». Un luogo collettivo, che diventa un pezzo di memoria storica e sindacale dell’intera città. Un capitolo da conservare, nell’era del modello Marchionne.
Il film di Angrisani ripercorre la parabola di un «bene pubblico», cementato da decenni di lotte di operai sindacalizzati «sul campo», sostituito dal calcestruzzo degli imprenditori della grande distribuzione. Racconta umanità, maestria e consapevolezza «politica» degli ultimi veri «professionisti» del Nord Est, gente in grado di vendere il prodotto alla Cina di Mao e all’Urss di Breznev oltre i barometri di economia e politica.
Le interviste agli ex lavoratori restituiscono un’universo tramontato con la globalizzazione. «Ma quello che colpisce sono i racconti dei protagonisti, l’emozione di entrare a far parte di un’azienda in cui formarsi come uomini e lavoratori costruendo, davvero, la propria vita. È il lavoro come crescita individuale, la fratellanza tra dipendenti, l’impegno nella difesa dei diritti. In una parola: l’orgoglio. Di appartenere alla Saimp» spiega il regista.