Val di Susa, scattato l’allarme

CHIOMONTE (Val di Susa) – E’ partito alle 6 il blitz delle forze dell’ordine a Chiomonte: gli agenti si stanno posizionando su tutti gli accessi. Alcune decine di uomini sono scesi dall’autostrada in direzione Bardonecchia attraverso una stradello di servizio. Dall’altra parte un mezzo cingolato con tenaglia davanti sta prendendo le misure per tagliare la barriera in plexiglass che separa l’autostrada dal luogo in cui si sono radunati alcune centinaia di No Tav.

CHIOMONTE (Val di Susa) – E’ partito alle 6 il blitz delle forze dell’ordine a Chiomonte: gli agenti si stanno posizionando su tutti gli accessi. Alcune decine di uomini sono scesi dall’autostrada in direzione Bardonecchia attraverso una stradello di servizio. Dall’altra parte un mezzo cingolato con tenaglia davanti sta prendendo le misure per tagliare la barriera in plexiglass che separa l’autostrada dal luogo in cui si sono radunati alcune centinaia di No Tav.

Dall’altro lato, sulla strada comunale dell’Avana, dove i No Tav sono posizionati con una barricata all’altezza della centrale elettrica sono stati avvistati mezzi dei vigili del fuoco e draghe. Intanto una ruspa sta cercando di aprire un varco nella barricata della Maddalena. Inizia così la giornata più lunga dei manifestanti della Val di Susa che da ore, per tutta la notte hanno aspettato asserragliati nel fortino: un migliaio dei 5 mila che hanno partecipato alla fiaccolata e che ha scelto di passare la notte al presidio.

Alle 4.40 è stata chiusa l’autostrada. Poco dopo i No Tav hanno sparato in aria i fuochi d’artificio per lanciare l’allarme. Due i fronti di attacco. L’autostrada A32 dove i mezzi sono arrivati sia da Torino che da Bardonecchia dove ci sono decine di mezzi della polizia che dovrebbero scortare gli operai che devono aprire il cantiere. Ad aspettarli, di fianco alle barriere di plexiglass, teatro della sassaiola del 23 maggio scorso, alcune centinaia di manifestanti pronti a bloccare le forze dell’ordine. E la centrale elettrica, all’inizio della strada della Avanà, dove si trova la prima barricata e dove si sono radunati soprattutto esponenti dei centri sociali e dell’area anarco insurrezionalista. Altri No Tav sono sparpagliati nei boschi e ai vari possibili accessi all’area del futuro cantiere che deve aprire entro il 30 giugno per non perdere i finanziamenti dell’Unione europea.

Numerosi sindaci della valle contrari al supertreno hanno passato la notte riuniti in un’unità crisi a Bussoleno a una ventina di chilometri dal presidio, in costante contatto con un'”antenna” attiva a Chiomonte. Dopo un vertice all’1.30, al presidio, a cui ha partecipato una quindicina di amministratori delle liste civiche contrarie alla Torino-Lione, per tutta la notte si sono alternati amministratori e legali per garantire consulenza e supporto ai manifestanti in caso di scontri. Si sono divisi in gruppi e hanno presidiato tutte le barricate.

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