Frattini: colpa di Lula e Castelli… non firma

Il ministro italiano dottor Jekyll e Mr.Hyde. Dal Brasile:nessuna crisi, come mostra il viaggio a Rio di Barbara con Pato

 

Il ministro italiano dottor Jekyll e Mr.Hyde. Dal Brasile:nessuna crisi, come mostra il viaggio a Rio di Barbara con Pato

 

Ancora il caso Battisti… Il ministro degli esteri Franco Frattini come dottor jekyll e il signor Hyde. Mercoledì il Jekyll Frattini ha negato davanti a una tv italiana che la decisione brasiliana possa aver qualche rapporto con la debole (per non dir altro) immagine del governo italiano a livello internazionale e affermato che «l’errore» della mancata estradizione dell’ex-terrorista (confermata dal voto finale del Supremo tribunale federale l’8 giugno) è tutto di Lula. «Chi ha sbagliato è stato unicamente ed esclusivamente il presidente Lula, che ha commesso un errore gravissimo». Chissà, rovesciando tutta la responsabilità su Lula, il ministro forse vuol gettare un ponte verso il suo successore, la presidente Dilma Rousseff (che pur essendo una creatura politica di Lula, dà segni di una certa insofferenza verso il suo sponsor). Naturalmente Frattini deve mostrato al colto e all’inclita che il governo italiano su Battisti non molla e annuncia che il caso sarà portato prima davanti al Comitato di riconciliazione italo-brasiliano, organo previsto dal Trattato bilaterale sull’estradizione, poi, se dopo i 4 mesi canonici il ricorso non sarà accettato dal Comitato, davanti alla Corte internazionale dell’Aja, dove «presenteremo argomenti giuridici chiari, a partire dall’evidente violazione del trattato bilaterale». Dall’altro lato Hyde Frattini sembrerebbe aver mostrato al suo collega brasiliano Antonio Patriota «un atteggiamento di rispetto nei confronti delle istanze giuridiche del Brasile». Almeno questo è quanto ha «assicurato» il ministro Patriota dopo «un recente incontro a Roma» con Frattini, escludendo qualsiasi «minaccia sui rapporti bilaterali».
Chi invece fa un po’ più di fumo al grido «il Brasile non avrà mai la mia firma» è il vice-ministro Roberto Castelli che ieri nella riunione dei 27 ministri dei trasporti della Ue si è rifiutato di fiormare l’accordo sul trasporto aereo fra l’Unione europea e il Brasile. Il padano ha voluto ricordare che fu lui, come ministro della giustizia, a sollevare per primo il caso di Battisti e che del suo grande rifiuto ha informato i colleghi Matteoli e Frattini: decidano loro. Se non firma Castelli, firmerà qualcun altro.
Un altro che non crede alla crisi di rapporti è il senatore del Pt Eduardo Suplicy, che si è molto speso per Battisti: «La miglior prova che le relazioni continuano come sono sempre state è il giro turistico a Rio che Barbara Berlusconi sta facendo con il suo fidanzato brasiliano Pato».

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