Barcellona, gli indignados bloccano il Parlamento

  Bloccato l’ingresso dei parlamentari. Ma il movimento è spaccato. Domenica, una nuova manifestazione

 

  Bloccato l’ingresso dei parlamentari. Ma il movimento è spaccato. Domenica, una nuova manifestazione

 

BARCELLONA – Momenti di tensione ieri a Barcellona. Martedì sera, diverse centinaia di indignados si sono recati presso il Parc de la Ciutadela, sede del parlamento regionale. In presenza di un nutrito schieramento di forze dell’ordine preparavano un’azione volta a bloccare l’approvazione della finanziaria regionale che prevede pesanti tagli alla spesa sociale. L’arrivo dei parlamentari, è stato impedito con mezzi più o meno pacifici. Cordoni, resistenza passiva, ma anche insulti e lanci di vernice. L’intervento dei Mossos d’Esquadra ha permesso l’accesso a piedi dei deputati, anche se il governo regionale – e, soprattutto, il neo presidente, il nazionalista moderato Artur Mas – hanno scelto di arrivare platealmente in elicottero, proiettando così – volutamente o no – la sensazione di un vero e proprio assedio alle istituzioni democratiche, in un paese in cui – come molti hanno sottolineato – per troppi anni quest’ultime sono state negate da una dittatura. Il triste bilancio ospedaliero della mattinata è stato di 36 feriti, ma i numeri potrebbero aumentare in serata. Nel pomeriggio infatti era stato annunciato un intervento delle forze dell’ordine. Un primo bilancio politico però, si può già fare. Tutte le forze politiche hanno condannato quanto accaduto ieri mattina, e soprattutto molti rappresentanti del movimento e la piattaforma Democracia Real – che ha dato inizio alle mobilitazioni il 15 maggio – hanno denunciato possibili infiltrazioni della polizia, ma allo stesso tempo hanno anche condannato a chiare lettere le forme assunte dalla protesta, segnalando come l’azione di «poche minoranze violente» non ha nulla a che vedere con il movimento.
Che l’iniziativa di ieri potesse essere problematica e pericolosa per il movimento di Barcellona, era nell’aria. Lo si era capito già dal momento in cui era stata indetta, in una piazza Catalogna che non aveva saputo comporre le differenze interne fra coloro che volevano un rilancio delle mobilitazioni a partire dal trasferimento delle iniziative nei quartieri e nei luoghi di lavoro, e coloro che volevano mantenere l’occupazione ad oltranza ed alzare le forme dello scontro. L’assemblea aveva votato lo sgombero volontario, ma un gruppo consistente di persone era rimasto in piazza. Il prossimo appuntamento è per domenica pomeriggio, quando ci sarà la manifestazione unitaria e nazionale, indetta, ancora una volta, da Democracia Real. Sarà quello il momento per vedere se los indignados di Barcellona saranno capaci di superare le divisioni e, soprattutto, se una partecipazione di massa sarà capace di far fare al movimento un passo avanti nel segno di una delle caratteristiche che era stata alla base delle mobilitazioni: il rifiuto di qualsiasi tipo di violenza.

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