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Battisti, Lula cancella il viaggio in Italia

L’ex presidente brasiliano temeva contestazioni dopo la liberazione del terrorista. Avrebbe dovuto partecipare ad un incontro alla Fao: ma ha preferito dire no

 

L’ex presidente brasiliano temeva contestazioni dopo la liberazione del terrorista. Avrebbe dovuto partecipare ad un incontro alla Fao: ma ha preferito dire no

 

SAN PAOLO – Italia off-limits, almeno per ora, per Lula da Silva. Nel timore di manifestazioni ostili per aver negato l´estradizione di Cesare Battisti, l´ex presidente brasiliano ha preferito annullare una visita a Roma. Lula doveva recarsi in Italia il prossimo 24 giugno per partecipare alla Fao ad un seminario sull´agricoltura e promuovere la candidatura dell´ex ministro José Graziano alla direzione generale dell´organizzazione contro la fame nel mondo. I due candidati più forti alla successione del senegalese Jacques Diouf per la guida della Fao sono Graziano e l´ex ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos. E, secondo il quotidiano brasiliano Folha de S. Paulo, nell´annullamento della visita c´era anche la preoccupazione che la presenza di Lula diminuisse le possibilità di successo del suo ex ministro.
Il 31 dicembre scorso, nell´ultimo giorno del suo mandato, Lula negò l´estradizione dell´ex terrorista. Fuggito dalla Francia nel 2004 Cesare Battisti venne arrestato, grazie all´intervento dei servizi segreti francesi in Brasile, a Rio de Janeiro nel marzo del 2007. L´Italia presentò domanda di estradizione sulla base della condanna all´ergastolo emessa per due omicidi compiuti alla fine degli anni Settanta (il maresciallo Antonio Santoro e l´agente Andrea Campagna) e per la partecipazione in altri due (il macellaio Lino Sabbadin e il gioielliere Torregiani) ma nel gennaio del 2009 l´ex ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro concesse a Battisti l´asilo politico. In seguito il Tribunale Supremo del Brasile annullò l´asilo politico e diede il via libera all´estradizione, lasciando però l´ultima parola al presidente che decise di non consegnare Battisti all´Italia perché, a suo giudizio, avrebbe potuto «essere perseguitato per ragioni politiche».
Una soluzione offensiva per l´Italia che ha provocato numerose reazioni. L´ultima in ordine di tempo quella del ministro degli Esteri Franco Frattini. «Chi ha sbagliato – ha detto ieri il ministro – è solo ed esclusivamente il presidente del Brasile. Ha fatto un errore gravissimo».
In Brasile Battisti è ancora oggi un immigrato illegale perché entrò nel paese con un passaporto falso, sta vivendo in casa del suo avvocato a San Paolo – quel Greenhalgh che è un vecchio amico dell´ex presidente Lula – , ed è in attesa di un «visto speciale» come scrittore che gli verrà concesso il prossimo 22 giugno.
Il governo italiano intanto sta studiando la presentazione di un ricorso presso la Corte di giustizia internazionale dell´Aja perché ritiene che l´ex presidente brasiliano abbia violato il Trattato d´estradizione sottoscritto dai due paesi. Nonostante il governo brasiliano continui a ripetere che il caso Battisti «non minaccia il buon andamento delle relazioni bilaterali», nel cancellare il suo viaggio a Roma l´ex presidente deve aver preferito evitare altri potenziali problemi.

 

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