SAN PAOLO - «Voltare la pagina degli anni di piombo, senza vendette tardive», dice Cesare Battisti a Correio Operario, un foglietto trotzkista a diffusione settimanale che si pubblica in Brasile. Le dichiarazioni risalgono alla notte di mercoledì scorso quando l'ex terrorista dei Pac ha lasciato il carcere di Papuda a Brasilia.

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Battisti: “Voltiamo pagina, niente vendette tardive”

SAN PAOLO – «Voltare la pagina degli anni di piombo, senza vendette tardive», dice Cesare Battisti a Correio Operario, un foglietto trotzkista a diffusione settimanale che si pubblica in Brasile. Le dichiarazioni risalgono alla notte di mercoledì scorso quando l’ex terrorista dei Pac ha lasciato il carcere di Papuda a Brasilia.

SAN PAOLO – «Voltare la pagina degli anni di piombo, senza vendette tardive», dice Cesare Battisti a Correio Operario, un foglietto trotzkista a diffusione settimanale che si pubblica in Brasile. Le dichiarazioni risalgono alla notte di mercoledì scorso quando l’ex terrorista dei Pac ha lasciato il carcere di Papuda a Brasilia.

«Subito dopo essere uscito dalla cella – precisa il notista del Correio – Battisti ha evitato di parlare con la stampa borghese che in questi 4 anni ha mentito sulla sua vita e militanza». Di suo Battisti aggiunge: «l´esperienza della libertà è ancora confusa anche se spero che sia la fine degli anni di fuga» mentre il giornale scrive che ora «senza la vigilanza permanente della polizia» Battisti può correre il «rischio di regolamenti di conti da parte dei nemici del movimento rivoluzionario degli anni ´60 e ‘70».
Le dichiarazioni di Battisti sono state riprese dal quotidiano brasiliano Globo. Così una parte del Brasile continua a credere di aver salvato un «perseguitato politico» e non un killer che negli anni ´70 rubava e rapinava. In questi giorni per il governo brasiliano Battisti si è trasformato in un “affare di Stato” con l´avvocato Greenhalgh, un´icona della sinistra brasiliana, che lo tiene a casa sua in attesa che riceva il “visto speciale” di residenza.
In questo contesto sono da sottolineare le parole del presidente del Copasir, Massimo D´Alema, che a suo tempo è intervenuto per l´amicizia che lo lega con molti esponenti del governo del Partito dei Lavoratori brasiliano. «Il caso Battisti è un caso grave – ha detto D´Alema. E´ stato compiuto un errore molto grave da parte delle autorità brasiliane. Forse il governo italiano non ha seguito con l´efficacia che sarebbe stata necessaria questa vicenda». Poi alla domanda se considerasse rimediabile la situazione, D´Alema ha risposto: «Non lo so. So che il governo ha intenzione di fare ricorso alla Corte dell´Aja, che è cosa certamente giusta. Ma non so se questo avrà effetti concreti perché purtroppo sono sentenze che hanno un valore puramente di principio ma non hanno una loro esecutività».

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