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Scrittori, editori e ministri i finanziatori della latitanza

Dalla Vargas a Genro: gli “amici” che aiutano l’ex militante dei Pac

Dalla Vargas a Genro: gli “amici” che aiutano l’ex militante dei Pac

SAN PAOLO – La cassaforte di Cesare Battisti si chiama Frédérique Audouin-Rouzeau, al secolo Fred Vargas, la scrittrice francese molto amata anche dal pubblico italiano che ha ideato la saga del commissario Adamsberg. La Vargas e Battisti si conobbero a Parigi quando l´ex terrorista lavorava come portiere in un condominio e provava a sfondare con i suoi primi romanzi gialli. E da quando Battisti nel 2004 fuggì dalla Francia, poco prima che fosse approvata la sua estradizione in Italia, è stata la Vargas ad occuparsi direttamente della sua difesa. Dall´arresto a Rio de Janeiro nel marzo del 2007, la scrittrice ha fatto una decina di viaggi in Brasile, a volte accompagnata anche dalle due giovani figlie di Battisti, Valentina e Charlene.
All´inizio, dopo la fuga, Fred Vargas promosse a Parigi un comitato di solidarietà per aiutare Battisti, che venne poi arrestato a Copacabana proprio grazie al fatto che la polizia francese individuò e segui un corriere, una donna, partito dalla Francia per consegnarli dei soldi. Ma è stata sempre lei quella che ha versato più fondi nella causa. Che ha scelto gli avvocati e che ha fatto il lavoro di lobby in Brasile coinvolgendo prima il senatore del Partito dei lavoratori, Eduardo Suplicy, poi l´avvocato Greenhalgh e infine Tarso Genro, il ministro della Giustizia ed esponente dell´ala più radicale del partito di Lula, che nel gennaio del 2009 firmò il decreto che concedeva all´ex terrorista dei Pac l´asilo politico.
All´inizio della sua avventura brasiliana quando era latitante a Rio de Janeiro Battisti venne protetto per qualche mese da Fernando Gabeira, un deputato regionale dei verdi ed ex combattente contro la dittatura. Ed entrò in contatto con alcuni degli ex militanti politici dell´estrema sinistra italiana degli anni Settanta rifugiati in Brasile. Ma furono contatti sporadici.
Nessuno di loro voleva mischiarsi con un fuggiasco che consideravano più «criminale» che «politico». L´acquisto più costoso di tutta l´operazione è stato senza dubbio quello del costituzionalista Luis Barroso. Per difendere Battisti davanti al Tribunale Supremo, Barroso può anche aver chiesto più di 200 mila euro. Una parcella credibile in un caso del genere. L´avvocato Greenhalgh invece «soltanto» le spese. Ma non c´è dubbio che una parte sostanziosa dei diritti d´autore degli ultimi sette anni di Fred Vargas siano stati trasferiti in Brasile per ottenere quella che era diventata, per la scrittrice francese, la sfida più importante della sua vita: la libertà dell´uomo che l´aveva convinta della propria innocenza.

 

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