Il libro che ci fa capire le rivoluzioni arabe

Un saggio di Rizzi consigliato dal grande intellettuale per interpretare i fatti di oggi. Abituati agli stereotipi con cui abbiamo sempre guardato questo mondo, saremo costretti a costruire uno sguardo nuovo sui Paesi del sud del Mediterraneo

Un saggio di Rizzi consigliato dal grande intellettuale per interpretare i fatti di oggi. Abituati agli stereotipi con cui abbiamo sempre guardato questo mondo, saremo costretti a costruire uno sguardo nuovo sui Paesi del sud del Mediterraneo

In questi ultimi mesi abbiamo avuto l´occasione di leggere e di ascoltare innumerevoli testimonianze sugli eventi che, dall´inizio di quest´anno, sconvolgono i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, con la sorprendente partecipazione della società civile.
Tuttavia la qualità della maggior parte di questi interventi resta a dir poco discutibile o superficiale. Tra i testi dedicati a questi fenomeni, legati tra di loro da un «effetto domino», c´è l´uscita di un libro particolarmente valido ed originale a firma di Franco Rizzi, Mediterraneo in Rivolta, con la prefazione di Lucio Caracciolo (Edizioni Castelvecchi RX). L´autore è riuscito ad analizzare gli eventi che stanno scuotendo il Mediterraneo ponendoli in una prospettiva storica, offrendo così al lettore una chiave di lettura ben articolata e di grande spessore.
Franco Rizzi dirige “Unimed” (Unione delle Università del Mediterraneo) che ha fondato venti anni fa e a cui partecipano ottantuno atenei delle due rive. Questa è una delle poche istituzioni che è riuscita, non senza difficoltà, a perseguire ed a sviluppare la sua attività, nonostante il supporto da parte delle autorità italiane, universitarie e ministeriali si sia rivelato a dir poco ingeneroso.
Rizzi è anche professore ordinario presso l´Università di Roma Tre dove insegna Storia dell´Europa e del Mediterraneo. Tra i libri che completano la sua vasta bibliografia emerge, tra gli altri, L´Islam giudica l´Occidente che, pubblicato nel 2009, preannuncia in maniera sorprendente e lucida alcune delle cause che hanno scatenato le rivolte arabe. Malgrado tutto, l´Unione delle Università del Mediterraneo ci ha permesso di dibattere nella capitale italiana con esperti di prim´ordine, europei, arabi, israeliani e non solo, le cui prese di posizione e strategie di ricerca sono strettamente legate al nostro mare: Mohammed Arkoun, Abdelmajid Charfi, Franco Cardini, Raphael Vago, Vassila Tamzali e altri.
L´autore di Mediterraneo in rivolta si chiede e si interroga, lontano da ogni pedanteria universitaria: «Allora, quali sono i criteri per analizzare quello che sta avvenendo? Un assordante silenzio si è udito… E tutto ciò perché non sapevamo cosa dire, perché quello che stava accadendo in Paesi importanti della riva Sud del Mediterraneo ci rinviava alle nostre contraddizioni, alla nostra incapacità, in quanto europei, di elaborare una corretta politica mediterranea… Siamo sicuri che ormai nulla sarà come prima». Il libro comincia con la Tunisia, il primo paese del Sud del Mediterraneo a concludere un accordo di “associazione euro-mediterranea” con Bruxelles. Prosegue con l´Egitto, il cui capitolo presenta una viva riflessione sul panarabismo ed evoca con forte realismo la nazionalizzazione del Canale di Suez, la guerra di Suez e le sue conseguenze, servendosi di riferimenti tanto arabi ed egiziani quanto occidentali e soprattutto europei. Dalla Tunisia e l´Egitto, si passa poi al territorio libico e precisamente al giorno 25 febbraio 2011: «Nessuno avrebbe immaginato che anche Gheddafi, un uomo cinico, brutale e violento, avrebbe dovuto fare i conti con una rivolta… Tutti i governi, invece, amici e nemici, hanno subito intuito che nel caso della Libia lo scontro sarebbe stato più cruento».
Scritto con un erudizione eccezionale e in una lingua accattivante, l´autore riesce a fare tesoro delle sue personali esperienze di viaggi e di rapporti. Non meno interessanti sono i capitoli dedicati a Marocco, Algeria, Bahrein, ai vari rapporti del mondo arabo con l´Europa, l´Unione europea e l´Occidente. Mediterraneo in rivolta non è il primo libro di Franco Rizzi che ci allontana dall´immagine degli Arabi visti come la gente che passa il suo tempo a «pregare cinque volte al giorno col culo in aria» (Oriana Fallaci).
Le conclusioni di Rizzi si spingono ancora più a fondo: «Per decenni è sembrato che la Storia si fosse fermata nel mondo arabo, pietrificata sotto l´egida di regimi dittatoriali la cui legittimità veniva sostenuta dall´influenza occidentale… Abituati agli stereotipi con cui abbiamo sempre guardato questo mondo, ora saremo costretti a ricostruire uno sguardo nuovo».
Il libro di Franco Rizzi ci offre la piattaforma per un vero “sguardo nuovo”. Ne avevamo bisogno da tempo.

 

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