Mobilitazione anti Israele La prima «grana» di Pisapia tra Milano e il medioriente

Una kermesse dedicata ad Israele, lunedì prossimo, che ha scatenato reazioni ed appelli: per Giuliano Pisapia, neo sindaco di Milano, è il primo test «istituzionale» per mediare le ragioni di forze sociali e movimenti.

Una kermesse dedicata ad Israele, lunedì prossimo, che ha scatenato reazioni ed appelli: per Giuliano Pisapia, neo sindaco di Milano, è il primo test «istituzionale» per mediare le ragioni di forze sociali e movimenti.

Un appello, pubblicato domenica dal Manifesto, che si rivolge direttamente al nuovo sindaco di Milano. Un altro, promosso dal neonato “Comitato No Milano Occupata”, che chiama in causa tutte le istituzioni locali, Regione, Provincia, Comune. E chiede di cancellare l’evento, in nome del popolo palestinese e di Vittorio Arrigoni, l’attivista ucciso a Gaza. Infine, l’annuncio di proteste anti-israeliane, che sta viaggiando nella rete e che alimenta anche preoccupazioni per la sicurezza. Il bersaglio di tutto è la kermesse dedicata a «Israele che non ti aspetti», prevista dal prossimo 13 giugno in Piazza Duomo. Ma che molto probabilmente, proprio per ragioni di sicurezza, ora sarà spostato altrove.
La mobilitazione anti-israeliana, che prevede anche un corteo il 18 giugno, a Milano, è il primo caso delicatissimo che Giuliano Pisapia si trova a gestire da sindaco. E lo fa con rigore istituzionale. «Credo che il ministro degli Interni, le forze dell’ ordine e il questore sono i più adatti per ogni decisione sulla base della situazione», risponde ai giornalisti. «Quello che posso dire aggiunge soltanto è che da parte mia ho sempre creduto in due popoli e due Stati e questo continua ad essere il mio impegno per il futuro». Forze dell’Ordine e Questura di Milano hanno già fatto le loro valutazioni. Ma la decisione di spostare l’evento sarà ufficializzata solo nei prossimi giorni.
In ogni caso, la manifestazione resterà aperta a tutti e «non blindata», fanno sapere gli organizzatori. In programma, tra l’altro, un concerto di Noa, una mostra a Palazzo Reale, un’installazione tra piazza Duomo e piazza Castello, una serie di incontri con i principali scrittori israeliani. Nelle settimane scorse, Gideon Meir, aveva annunciato che «probabilmente» sarebbero stati Silvio Berlusconi e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu ad aprire la rassegna.
Il culmine invece delle contromanifestazioni dovrebbe essere il corteo già annunciato per il 18 giugno, contro «l’occupazione israeliana di Milano», che dovrebbe partire da largo Cairoli. «Sul percorso che vorremmo si concludesse in centro, però, la questura si è riservata», fanno sapere gli organizzatori.
L’imbarazzo del neo-sindaco, pronosticato ieri dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot, non sembra essersi manifestato. La faccenda «potrebbe mettere in imbarazzo il sindaco Pisapia, atteso tra i relatori della rassegna», aveva suggerito il quotidiano, rilanciando allo stesso tempo l’allarme sulla contromobilitazione.
«Il sindaco di Milano ha già chiarito che parteciperà a questa manifestazione come è giusto per il sindaco di tutti i milanesi», interviene il deputato del Pd Emanuele Fiano, preoccupato di censurare «qualsiasi forma di ostracismo verso la manifestazione di Milano» e di ricordare che «la conoscenza è l’unico antidoto contro l’odio e la guerra».

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