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Ora i cyber guerrieri lanciano l’attacco al Fondo Monetario

La cyber-guerra, il vero astro nascente sul fronte del commercio e della concorrenza mondiale, fa il suo sbarco in pompa magna nella crisi dei debiti sovrani. Un tweet del gruppo “Anonymous”, una sorta di ala clandestina di Wikileaks, ha lanciato ieri l'”Operazione Grecia”. Gli hacker che si riconoscono ideologicamente in questa sigla hanno promesso di lanciare nelle prossime ore (se non l’hanno già  fatto nella notte) un attacco frontale al sito del Fondo Monetario Internazionale. Obiettivo: far saltare il servizio dell’organizzazione, per protesta contro le misure d’austerità  imposte ad Atene in cambio di un pacchetto di aiuti da 110 miliardi.

La cyber-guerra, il vero astro nascente sul fronte del commercio e della concorrenza mondiale, fa il suo sbarco in pompa magna nella crisi dei debiti sovrani. Un tweet del gruppo “Anonymous”, una sorta di ala clandestina di Wikileaks, ha lanciato ieri l'”Operazione Grecia”. Gli hacker che si riconoscono ideologicamente in questa sigla hanno promesso di lanciare nelle prossime ore (se non l’hanno già  fatto nella notte) un attacco frontale al sito del Fondo Monetario Internazionale. Obiettivo: far saltare il servizio dell’organizzazione, per protesta contro le misure d’austerità  imposte ad Atene in cambio di un pacchetto di aiuti da 110 miliardi.

Washington ha confermato ieri di essere al corrente del rischio e di essersi attrezzata al meglio per evitare black-out. La guerra a colpi di byte dei pirati informatici è però ormai diventata una realtà con cui persino Wall Street ha imparato a fare i conti. La Sec, tanto per dire, ha reso obbligatoria nei vari prospetti delle aziende quotate una relazione adeguata sulle difese informatiche contro intrusione esterne nel sistema. Solo negli ultimi tre mesi (al di là del clamoroso caso della Sony) i cyberguerrieri della rete hanno penetrato con discreti successi le reti delle grandi compagnie petrolifere a stelle e strisce, rubato preziosi algoritmi e account mail persino a Google e messo ko le trincee ipertecnologiche alzate dai big della difesa Usa. Per l´intelligence Usa i danni della guerrilla informatica alle imprese statunitensi ammontano a qualcosa come 150 miliardi di dollari l´anno.

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