Strage di Fucecchio Tre ergastoli ai nazisti novantenni

ROMA— «Aspettavamo questo verdetto da più di 60 anni, giustizia è fatta» , dice con le lacrime agli occhi Quinto Malucchi, 74 anni, prima di tornarsene col treno in Toscana e rivolgendo il pensiero a suo padre Gino, una delle vittime dell’eccidio.

ROMA— «Aspettavamo questo verdetto da più di 60 anni, giustizia è fatta» , dice con le lacrime agli occhi Quinto Malucchi, 74 anni, prima di tornarsene col treno in Toscana e rivolgendo il pensiero a suo padre Gino, una delle vittime dell’eccidio. Dopo 4 ore di camera di consiglio la II sezione del Tribunale militare di Roma, presieduta da Giovanni Pagliarulo, ha condannato ieri sera all’ergastolo l’ex maresciallo della 26a Divisione corazzata Fritz Jauss, 94 anni, l’ex capitano Ernst Pistor di 91 e l’ex sergente Johan Riss, di 88 anni, gli ultimi tre nazisti ancora in vita accusati della strage del Padule di Fucecchio, 184 civili innocenti trucidati il 23 agosto del 1944. Nessuno dei tre era in aula: in più di un anno di processo sono sempre rimasti in Germania, inviando certificati medici e proclamandosi innocenti («Quel giorno non eravamo lì, non fummo noi a sparare» ). Ma i giudici di primo grado hanno accolto in pieno le richieste del pm Marco De Paolis, condannando anche la Germania, cioè il governo federale tedesco, a risarcire in solido i danni alle parti civili (una quarantina, compresa la nostra Presidenza del Consiglio). Risarcimento record: più di 13 milioni di euro. «Speriamo che se la sentenza verrà confermata in Cassazione ci sia la possibilità di far scontare la pena ai condannati almeno in Germania» , ha detto alla fine il pm. Soddisfatti i legali delle vittime, Massimo Brancoli, Guido Cappabianca, Claudio Del Rosso e Roberto Natali (a cui i tedeschi uccisero la mamma e due fratellini). Tra 90 giorni le motivazioni: gli avvocati difensori, Margareth Ametrano, Luigi Luzi e Augusto Dossena (per il governo tedesco) ricorreranno in appello. Oltre a Malucchi, ad aspettare il verdetto, c’erano solo altre tre persone: il sindaco di Monsummano Terme, Rinaldo Vanni, con la fascia tricolore, Andrea Parlanti che al Padule perse sua nonna e Oriano Barni a cui ammazzarono il padre e una zia.

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