Moro, lettere all’archivio di Stato

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Una riserva di democrazia. Come altrove, di fronte ai ghiacciai argentini, ti coglie l’emozione di essere al cospetto delle riserve di acqua dolce del Pianeta, così entrando negli archivi della Corte d’assise del Tribunale di Roma, l’emozione è quella di trovarsi in una riserva della democrazia: centinaia di faldoni, nei quali è racchiusa la storia recente e tragica d’Italia. 380.000 pagine dei processi (I, II, III, IV) per il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e della sua scorta, dal 27 giugno 1980 al 21 agosto 1999.

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Una riserva di democrazia. Come altrove, di fronte ai ghiacciai argentini, ti coglie l’emozione di essere al cospetto delle riserve di acqua dolce del Pianeta, così entrando negli archivi della Corte d’assise del Tribunale di Roma, l’emozione è quella di trovarsi in una riserva della democrazia: centinaia di faldoni, nei quali è racchiusa la storia recente e tragica d’Italia. 380.000 pagine dei processi (I, II, III, IV) per il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e della sua scorta, dal 27 giugno 1980 al 21 agosto 1999.

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Una riserva di democrazia. Come altrove, di fronte ai ghiacciai argentini, ti coglie l’emozione di essere al cospetto delle riserve di acqua dolce del Pianeta, così entrando negli archivi della Corte dàassise del Tribunale di Roma, l’emozione è quella di trovarsi in una riserva della democrazia: centinaia di faldoni, nei quali è racchiusa la storia recente e tragica dàItalia. 380.000 pagine dei processi (I, II, III, IV) per il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e della sua scorta, dal 27 giugno 1980 al 21 agosto 1999.

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