Blitz alla celebrazione di sinistra la polizia ferma dodici neofascisti

 

Gli estremisti di destra tentano un blitz allo spazio Guicciardini dove erano già  comparse insulti e croci celtiche e dove era in programma il ricordo di Gaetano Amoroso ucciso nel '76

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Blitz alla celebrazione di sinistra la polizia ferma dodici neofascisti

Blitz alla celebrazione di sinistra la polizia ferma dodici neofascisti

Blitz alla celebrazione di sinistra la polizia ferma dodici neofascisti

 

Gli estremisti di destra tentano un blitz allo spazio Guicciardini dove erano già  comparse insulti e croci celtiche e dove era in programma il ricordo di Gaetano Amoroso ucciso nel ’76

Blitz alla celebrazione di sinistra la polizia ferma dodici neofascisti

 

Gli estremisti di destra tentano un blitz allo spazio Guicciardini dove erano già  comparse insulti e croci celtiche e dove era in programma il ricordo di Gaetano Amoroso ucciso nel ’76

Accuse, minacce, offese sui muri e croci celtiche. Fino alle tensioni allo spazio Guicciardini, in via Macedonio Melloni, ieri sera dopo le 20: sessanta militanti di Forza Nuova lasciano piazzale Susa e la fiaccolata per Sergio Ramelli, il militante del Fronte della gioventù ucciso 35 anni fa, e iniziano a lanciare petardi e fumogeni contro una trentina di antifascisti che commemorano Gaetano Amoroso, lo studente di 21 anni ucciso a coltellate da neofascisti il 27 aprile 1976. Alla fine dodici ragazzi di Forza Nuova vengono fermati e portati in questura.

Una decina di minuti di scontro a distanza, con la polizia che separa i due gruppi, sempre più pericolosamente vicini. Un automobilista che dalla sua auto grida “Viva i partigiani”, rischia il linciaggio dei camerati e viene salvato dalla polizia. Proprio sulle pareti dello spazio Guicciardini, la scorsa notte sono apparse sette croci celtiche e frasi ingiuriose. Poche ore dopo un’altra polemica scoppia per il divieto della questura – poi rientrato – di deporre una corona di fiori in via Uberti, dove è stato ucciso Amoroso. Per tutta la giornata la vicinanza tra l’appuntamento della sinistra in via Melloni e quello della destra in piazzale Susa in ricordo di Sergio Ramelli, morto a 18 anni in un agguato di Avanguardia operaia, ha preoccupato istituzioni e forze dell’ordine.

Eppure la giornata era iniziata con l’auspicio della fine dell’estremismo ideologico, con la consegna in Provincia delle borse di studio agli studenti per le tesi sul tema “Anni dell’odio ’69-’80. Mai più giovani uccisi per un’idea”. Lavori premiati da una giuria presieduta dal direttore della Stampa Mario Calabresi, figlio del commissario di polizia ucciso da Lotta Continua nel 1972. Dopo il contatto ravvicinato tra antifascisti e militanti di Forza Nuova, il segretario della Cgil Onorio Rosati ha criticato la gestione dell’ordine pubblico. “Sembra incredibile che un gruppo di cinquanta persone con i bastoni sia riuscito ad arrivare fin qui” dice Rosati. Attacca anche Matteo Mauri, capogruppo del Pd a Palazzo Isimbardi. “Una manifestazione pacifica è stata interrotta da un attacco squadrista di un gruppo che, inneggiando slogan fascisti e lanciando fumogeni, ha aggredito con insulti i partecipati. Ci aspettiamo da parte di istituzioni e partiti una condanna ferma”.

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