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Addio a Vezio, compagno barista del Pci

Nel suo locale a Botteghe Oscure tanti cimeli rossi. Il “privilegio” di portare il caffè a Berlinguer     

Nel suo locale a Botteghe Oscure tanti cimeli rossi. Il “privilegio” di portare il caffè a Berlinguer     

ROMA – È morto il compagno Vezio, leggendario proprietario del bar comunista di Via dei Delfini a Roma. Un luogo splendido del centro storico, accanto a Piazza Margana. Ma soprattutto alle spalle del Bottegone, il palazzo che fu la sede del Pci. Vezio Bagazzini aveva 69 anni, da tempo era malato di Parkinson. Nel 2005 aveva lasciato il suo locale per trasferirsi a Via Tor di Nona, in uno spazio che Walter Veltroni lo aveva aiutato a trovare. Ma nel nuovo bar non era mai stato felice come nella latteria che tutti i leader del Pci avevano frequentato. Dove Vezio dispensava caffè e battute, saggezza popolare e iconografia marxista, commenti da bar che valevano più di alcuni documenti del comitato centrale. Perché Vezio era un comunista verace, perché aveva arredato il bar come un mausoleo dedicato alle sue grandi passioni, la Roma e il comunismo, perché Vezio aveva un prezioso spirito trasteverino che aiutava a capire la realtà. 
Oggi lo ricordano tanti con affetto vero. I dirigenti che hanno fatto la svolta: Occhetto, D´Alema, Veltroni, Zingaretti. Emanuele Macaluso, che lo conosceva da più tempo, dice: «Era un´istituzione». Su Youtube un documentario lo racconta con la memoria della riconoscenza e testimonianze preziose. Vezio portava il caffè a Enrico Berlinguer nel suo studio privato. E a D´Alema, quand´era segretario. Come tanti, nell´ex premier riconosceva il figlio prediletto della storia comunista e gli voleva bene. D´Alema oggi lo saluta così: «Ho perso un amico». La latteria di Vezio era tappezzata di foto e ricordi. Metteva insieme tutta la storia della sinistra: da Fidel Castro a Che Guevara, da Guttuso a Gramsci, alle prime pagine dell´Avanti e dell´Unità. Una storia colorata di rosso. Ha avuto due soli punti fermi: Stalin e Togliatti. Gli altri furono tutti criticati e discussi, nel bar di Vezio. Che soffrì il cambio del nome. Ma rimase fedele al partito e ai suoi ideali.

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