Il racconto di Antonini dopo il ferimento. Alemanno: “No al ritorno degli Anni di piombo”
Il racconto di Antonini dopo il ferimento. Alemanno: “No al ritorno degli Anni di piombo”
“Potevano uccidermi”. Ha la voce rotta dallo spavento Andrea Antonini, il consigliere del XX Municipio che ieri è stato colpito alle gambe, forse con una pistola di piccolo calibro, davanti al centro commerciale Euclide al Flaminio. Al consigliere fa eco il sindaco Gianni Alemanno: “Non vorrei che questo gravissimo episodio ci riportasse a un clima da anni di piombo. Dobbiamo dare il tempo agli inquirenti di verificare la natura di questo grave attentato ma, se fosse confermato il movente politico, sarebbe la riprova di un brutto clima di tensione generato da un livello troppo alto di polemica politica”. E il primo cittadino continua: “In ogni caso la mia piena solidarietà, umana e istituzionale, al consigliere Antonini con la speranza che gli inquirenti facciano immediatamente piena luce su questo episodio”. E Andrea Antonini non riesce riprendersi dallo choc.
Come si sente?
“Per fortuna sono vivo, ma potevo rimetterci la pelle. Ho temuto per la mia vita e ho avuto paura di non rivedere più la mia bambina”.
Ha un’idea di chi può aver attentato alla sua vita?
“Non lo so, avevano i caschi in testa. Erano in due e, ne sono sicuro, è stato un gesto riconducibile all’attività politica”.
Il clima tra destra e sinistra è arroventato…
“Troppo”.
Torniamo all’agguato. Cosa è accaduto?
“Erano circa le 14.30, non ricordo l’orario preciso. Ero uscito dal municipio, ero a bordo del mio scooter e stavo entrando nel parcheggio del centro commerciale Euclide per un’inversione di marcia quando ad un certo punto due persone, entrambe con il volto coperto dal casco, e a bordo di un motorino, si sono avvicinate a me. Non li ho visti in faccia”.
Cos’è successo poi?
“Uno di loro ha tentato di ostacolarmi afferrando il mio scooter nel tentativo di rallentarlo, poi ho sentito una fitta alla gamba sinistra, un dolore lancinante. L’altro mi aveva sparato due colpi. Non ho fatto in tempo a fuggire”.
E cosa ha fatto allora?
“Ho cercato di non perdere il controllo del mezzo, altrimenti sarei caduto sull’asfalto. Loro nel frattempo si sono dileguati, mentre io sono tornato al municipio, dove poi sono stato soccorso. Mentre mi portavano in ospedale mi scervellavo di capire chi possa aver fatto una cosa del genere”.
E che risposta si è dato?
“Non so chi sia stato, ma il motivo posso immaginarlo”.
Quale sarebbe?
“L’attività politica di CasaPound, ha certamente dato fastidio a qualcuno”.
Quindi non crede siano stati i centri sociali di sinistra?
“Non posso escluderlo. A Roma c’è un movimento antifascista militante ma non voglio immaginare sia arrivato a tanto. Almeno lo spero. Riteniamo che questa è una città dove ci sono molte cose da costruire ed è opportuno che chi intende solo distruggere venga messo da una parte e che noi ci dedichiamo a continuare l’attività e tutto quello che stiamo facendo”.
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