Tra le altre: definizione dei livelli essenziali, Piano per il recupero di edifici e strutture oggi in condizioni disastrate, responsabilità  e sanzioni alle regioni inerti, ruolo attivo del ministero della Salute

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Le proposte del Forum: “200 milioni per la salute in carcere, opg chiusi entro il 2012”

Tra le altre: definizione dei livelli essenziali, Piano per il recupero di edifici e strutture oggi in condizioni disastrate, responsabilità  e sanzioni alle regioni inerti, ruolo attivo del ministero della Salute

Tra le altre: definizione dei livelli essenziali, Piano per il recupero di edifici e strutture oggi in condizioni disastrate, responsabilità  e sanzioni alle regioni inerti, ruolo attivo del ministero della Salute

ROMA – Una dotazione di 200 milioni per la sanità penitenziaria, la definizione degli standard dei servizi sanitari in carcere, un Piano nazionale per il recupero di edifici e strutture, una tabella di marcia seria per arrivare a chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari entro il dicembre 2012. Sono alcune delle proposte avanzate oggi dal Forum nazionale per il diritto alla salute delle persone private della libertà personale sui temi della salute in carcere. Nel corso del convegno su “Tre anni di riforma della sanità penitenziaria, analisi e proposte”, organizzato oggi a Roma, i rappresentanti del Forum hanno presentato una serie di misure concrete per uscire dall’impasse e dare attuazione concreta e piena alla riforma avviata esattamente tre anni fa con il Dcpm del 1° aprile 2008.

Si inizia dalle risorse: nel 2010 era previsto un impegno di spesa di 167,8 milioni di euro, definito “ampiamente sottostimato” rispetto alle necessità: la proposta è di portarlo per il 2011, come primo passo da rendere più forte negli anni a seguire, a 200 milioni di euro. Il Forum chiede una “soluzione organica ed omogenea” per adeguare i servizi ai bisogni di salute dei detenuti e propone di “stabilire gli standard dei servizi sanitari per le diverse tipologie penitenziarie”, definendo anche i parametri di medici di base, specialisti, psicologi, infermieri e così via. Il tutto con un’attenzione specifica “all’assistenza psicologica legata al diritto alla salute mentale”. Fra le proposte, anche la presa in carico degli immigrati con la presenza di una “adeguata quota di mediatori culturali indispensabili per un adeguato intervento sanitario e sociale”.

Il Forum evidenzia la necessità di rimediare alla “situazione disastrata” nella quale versano le infermerie e le attrezzature delle carceri, che si lega allo “stato deplorevole” di molte strutture penitenziarie dal punto di vista igienico: serve allora un Piano nazionale concordato con le regioni per un “risanamento degli edifici, degli spazi di vita dei detenuti, degli arredi, delle attrezzature sanitarie”. Per tutto questo occorrono fondi, da trovare con una via preferenziale ai fondi di investimento in conto capitale sia del ministero della Giustizia sia della legge 67/88 su “edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico”.

Capitolo Opg: il Forum propone un vero e proprio piano che fissi la data ultima del 31 dicembre 2012 per realizzare la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari: “A questo però – ha precisato Bruno Benigni del Direttivo del Forum nazionale – devono accompagnarsi adeguate sanzioni finanziarie verso le regioni che non hanno ottemperato agli impegni e ai tempi previsti per la chiusura degli Opg”. Poiché, peraltro, devono essere individuate delle strutture alternative, la proposta è quella di rendere almeno il 60% del Fondo disponibile della Cassa Ammende per la ricerca di alternative al carcere e agli Opg, oltre che una quota derivante dalla confisca dei beni dei condannati per crimini legati alla criminalità organizzata. In ogni caso – sottolinea Benigni – “non si può lasciare alla spontaneità un processo così impegnativo”.

Gli obiettivi – sottolinea il Forum – richiedono un ministero della Salute attivo e impegnato a promuovere, sostenere e verificare la riforma: serve un “Osservatorio sull’applicazione del Dpcm e sullo stato di salute dei detenuti” e la presentazione al Parlamento, all’interno della Relazione annuale sullo stato di salute dei cittadini, di un capitolo sulla situazione sanitaria nelle carceri italiane. Al ministero della Salute viene chiesta anche un’azione per un programma di formazione degli operatori penitenziari e la previsione che, per le regioni impegnate nel rientro del deficit sanitario, di mantenere fuori dal piano la materia della sanità in carcere. Alle regioni viene chiesto di dare sistematicità alla politica sanitaria penitenziaria e di predisporre dei veri e propri strumenti di programmazione, istituendo un Capitolo di spesa con vincolo di destinazione all’interno dei bilanci regionali: “Le regioni – dice Benigni – si devono responsabilizzare”. Per quelle nelle quali vi è la presenza di un Opg, la richiesta è di predisporre e approvare entro giugno 2011 il crono programma per il superamento dell’Opg stesso. (ska)

 

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