Morto Josè Comblin, tra i fondatori della teologia della liberazione

Uno dei padri fondatori della teologia della liberazione, lo scrittore di origine belga Joseph «Josè» Comblin, è morto domenica sera in un ospedale della città  di Salvador, in Brasile, all’età  di ottantotto anni.

Uno dei padri fondatori della teologia della liberazione, lo scrittore di origine belga Joseph «Josè» Comblin, è morto domenica sera in un ospedale della città  di Salvador, in Brasile, all’età  di ottantotto anni. Era stato, tra l’altro, il teorico dell«opzione per i poveri» e aveva scritto una settantina di libri, il più famoso dei quali, «Il popolo di Dio», ispirò la nascita del movimento delle comunità cristiane di base in America Latina. Negli anni ’80 e ’90 assunse posizioni critiche verso il papato e le gerarchie ecclesiastiche, chiedendo alla Chiesa di tornare a proclamare «il Vangelo della libertà». Già nel 1968, durante la Conferenza dei vescovi latinoamericani di Medellin, aveva detto che «non si può parlare di sviluppo senza prima realizzare una rivoluzione sociale che porti alla destituzione dell’aristocrazia dominante». Collaboratore di dom Helder Camara, «il vescovo dei poveri» delle favelas di Recife, poi cacciato dal Brasile con l’accusa di «comunismo», vi tornò nel 1980, per formare numerosi istituti per i laici missionari delle classi povere.

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