La megalomania è il tratto distintivo del suo quarantennio alla guida della Libia. Si paragona a Gesù e Maometto, dispensa verità  assolute e banalità  sconcertanti 
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La follia va al potere così si diventa un autentico despota

Gheddafi, un mix brutalità  e super-ego. La megalomania è il tratto distintivo del suo quarantennio alla guida della Libia. Si paragona a Gesù e Maometto, dispensa verità  assolute e banalità  sconcertanti 

Gheddafi, un mix brutalità  e super-ego. La megalomania è il tratto distintivo del suo quarantennio alla guida della Libia. Si paragona a Gesù e Maometto, dispensa verità  assolute e banalità  sconcertanti 

Di Muhammar Gheddafi mi sono sempre chiesto: come è possibile che per 42 anni resti al potere un tipo che sembra calato nella realtà soltanto marginalmente? Gheddafi fa discorsi incoerenti e pieni di divagazioni in sedi come le Nazioni Unite. Ha la testa traboccante di stravaganti teorie cospiratorie e bizzarre ossessioni, per esempio esorta a far sparire la Svizzera o ad addossare all´intelligence di Israele l´assassinio di John Kennedy. Si presenta all´estero abbigliato in modo a dir poco inusuale, mette in evidenza strane preferenze per il trucco e il gel nei capelli e una volta si è addirittura appuntato al petto una fotografia. Ha un apparato di guardie del corpo composto esclusivamente da donne. Nel 2008 ha annunciato che nell´ambito di un rimpasto di governo avrebbe abolito tutti i ministeri, a eccezione di quello della Difesa, quello della Sicurezza interna e pochi altri. 
Tutto ciò non è opera di un freddo, cinico, Machiavelli calcolatore. D´altro canto è impossibile liquidare Gheddafi come un pazzo ridicolo: infatti, è riuscito a mantenere il potere in un´area del pianeta quanto mai violenta, e potrebbe anche continuare a conservarlo, a dispetto degli attuali irresoluti tentativi di destituirlo. 
Pare quasi che vi sia qualcosa di vantaggioso nella megalomania che è diventata la sua caratteristica distintiva. Fu scacciato da scuola per aver cercato di organizzare uno sciopero studentesco; iniziò a ordire un colpo di stato finalizzato ad assumere il controllo del potere mentre era ancora al college; più volte si è paragonato a Gesù e al Profeta Maometto; chiama “Nuovo Vangelo” il Libro Verde, il compendio dei suoi precetti. 
Questo libro, che i libici sono obbligati a leggere (a un certo punto cancellò le vacanze estive degli studenti e le sostituì con alcune sessioni di indottrinamento) è pieno di concetti strampalati e affermazioni lapalissiane. Si divide in tre parti: «La soluzione ai problemi democratici», «La soluzione ai problemi economici» e una terza sezione contenente varie soluzioni ai problemi sociali. 
Apparentemente, Gheddafi scrisse questo libro nella convinzione di aver trovato le risposte a tutti i problemi che affliggono l´umanità, compendiate in quella che egli chiama la Terza Teoria Universale. In un caratteristico brano assolutista, scrive: «La Vera Democrazia ha un solo metodo e una sola teoria». Nel testo si prodiga in osservazioni banali, come se nessun altro le avesse mai pensate prima di lui. Rivela che le donne hanno le mestruazioni e gli uomini no. Rivela dottrine che non hanno nulla a che vedere con il modo col quale egli si comporta nella realtà: «L´istruzione obbligatoria è un´istruzione coercitiva, repressiva della libertà. È dispotismo che vengano imposte materie specifiche per indottrinare la gente». 
Gheddafi sembra una di quelle persone che credono di possedere la verità assoluta, che vogliono imporre i loro pensieri a chiunque gli capiti a tiro ed esercitare il controllo totale sul prossimo alla stregua di qualche superuomo della storia mondiale. Ed è proprio così che ha governato il suo Paese. Secondo l´indice della libertà di stampa, la Libia è il Paese del Medio Oriente e dell´Africa del Nord nel quale la censura è più rigida, e questo la dice lunga. Gli esperti calcolano che dal 10 al 20 per cento della popolazione sia costituita da informatori della sicurezza. Per eliminare ogni possibilità di influenza dall´esterno, Gheddafi a un certo punto ha soppresso l´insegnamento delle lingue straniere dalle scuole e ha fatto togliere la segnaletica stradale in caratteri latini. In passato aveva anche espulso la comunità italiana, costringendola addirittura a esumare le salme dei loro parenti, seppelliti nei cimiteri libici, e a riportarsele a casa, e fece riprendere le esumazioni dalla televisione. Affissi lungo le strade, alcuni pannelli riportano scritte di questo tenore: «Obbedisci alle autorità». 
Col passare dei decenni, Gheddafi ha cercato di ricostruire il mondo a propria immagine: ha cercato di dar vita a un impero più grande, fondendo Libia e Sudan. Ha cercato di creare una Federazione di repubbliche arabe insieme a Egitto e Siria. Ha cercato di dare origine a una Legione Araba. Si è autonominato Re dei Re, Imam di tutti i musulmani, e nel 2009 ha provato anche a dar vita agli Stati Uniti d´Africa. Ha fondato accademie dove si insegna la dittatura, frequentate da alcuni dei più brutali autocrati del pianeta e, naturalmente, ha agevolato i movimenti terroristici di Australia, Irlanda, Germania e altri Paesi ancora. 
Proprio la sua megalomania, tuttavia, pare essere il segreto della sua longevità e al contempo del suo essere fuori di testa. Il dato di fatto più paradossale è che se vuoi restare al potere come dittatore è meglio che tu sia un despota narcisista che un mediocre autocrate. 
I megalomani come Gheddafi tentano sempre di arrivare a esercitare il controllo su ogni neurone della popolazione e ogni possibile aspetto della loro vita. Annientano qualsiasi altra autorità esterna e la società civile. Personalizzano ogni istituzione, così che le forze armate, per esempio, finiscono coll´esistere al solo scopo di servire le loro sacre maestà, e non la nazione nel suo complesso. Non si preoccupano, non dubitano e non si lasciano intimorire dalla buona opinione di cui godono presso gli altri, perché già possiedono la verità assoluta. Sono motivati a realizzare la loro Missione storica mondiale e non hanno alcun interesse a ritirarsi in santa pace in qualche villa. 
Aveva ragione Jeane Kirkpatrick quando, alcuni anni fa, fece una netta distinzione tra i dittatori autoritari e quelli totalitari: i secondi sono più pazzi e anche più difficili da far sloggiare. Proprio la narcisistica e folle eccentricità di Gheddafi pare essere il segreto della sua longevità. Ricordate bene, quindi: se proprio dovete fare i tiranni, siate eccentrici. Andrete più sul sicuro. 
(Traduzione di Anna Bissanti. © New York Times/La Repubblica)

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