ROMA – «Quel che è successo il 17 marzo, così bene sottolineato dal capo dello Stato, dimostra che sbagliavano coloro che criticavano le iniziative per questi 150 anni dell’Unità d’Italia».
ROMA – «Quel che è successo il 17 marzo, così bene sottolineato dal capo dello Stato, dimostra che sbagliavano coloro che criticavano le iniziative per questi 150 anni dell’Unità d’Italia».
Gianfranco Fini, a Tolmezzo, per un incontro con i sindaci della Carnia, critica l´atteggiamento della Lega sulle celebrazioni. «Non avevano capito che il nostro popolo ha necessità di momenti di unità, di sintesi, di una storia collettiva che ha radici profonde nell´unità nazionale», continua il presidente della Camera. Fini poi ricorda come Napolitano abbia «sottolineato come non esistono tre, quattro, cinque Italie ma un´Italia sola».
Intanto ieri Roberto Calderoli è stato oggetto di una contestazione a Lecce. Una trentina di persone lo hanno atteso davanti ad un albergo dove era previsto un convegno muniti di uno striscione, di tricolori e cantando l´inno di Mameli. Il gruppetto è anche riuscito ad entrare anche nella sala dove si svolgeva la riunione cantando l´inno nazionale e interrompendo i lavori. Alla fine i contestatori sono stati accompagnati fuori dalla polizia. Polemiche anche a Milano per la presenza dei simboli della Decima Mas alla celebrazioni per l´Unità. Erano presenti anche la Moratti e Ignazio La Russa. «È gravissimo che trovino spazio nelle celebrazioni dell´Unità d´Italia simboli e formazioni che richiamano un passato vergognoso del nostro Paese», dice Giuliano Pisapia.
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