I servizi segreti: l'estremismo ha cercato di infiltrarsi in fabbrica ma senza risultato  ">

FIAT declassata da S&P

“Pesano la scissione, il piano industriale ambizioso e l’accelerazione su Chrysler” . I servizi segreti: l’estremismo ha cercato di infiltrarsi in fabbrica ma senza risultato 

“Pesano la scissione, il piano industriale ambizioso e l’accelerazione su Chrysler” . I servizi segreti: l’estremismo ha cercato di infiltrarsi in fabbrica ma senza risultato 

TORINO – Standard & Poor´s taglia il rating di Fiat spa da BB+ a BB con outlook negativo. Mantiene invece a BB+ quello di Fiat Industrial, anche in questo caso con previsione negativa. A motivare la riduzione del rating le conseguenze della recente scissione tra attività automotive e quelle di produzione dei camion e trattori confluite in industrial. Una scissione che ha reso più debole Fiat spa, legata a un mercato più incerto, più ciclico, in sostanza meno sicuro per gli investimenti di quello dei mezzi di produzione su cui opera Industrial. «Che i due mercati di riferimento avessero caratteristiche diverse per gli investimenti lo sapevamo ed è questa la ragione per cui abbiamo deciso di andare allo spin off», commentavano ieri a Torino lasciando intendere che la scelta di S&P era in qualche modo attesa. 

La penalizzazione di Fiat spa è dunque legata ai rischi del mercato dell´auto non più mitigati, come invece accadeva prima della scissione, dalla presenza nel gruppo di altri settori più solidi: «La qualità del credito Fiat – si legge nella nota della società di revisione – è più debole che nella precedente struttura del gruppo a causa del rischio aziendale che è aumentato dopo il distacco delle attività non automotive». A questo elemento di quadro generale S&P aggiunge due considerazioni particolari legate al momento che sta attraversando Fiat: le difficoltà legate al piano di investimenti e la possibile scelta di accelerare la fusione con Chrysler. Due obiettivi impegnativi che avranno inevitabilmente conseguenze negative a breve sui conti.
Il piano di investimenti è considerato dal report ambizioso perché in grado di far salire l´indebitamento nel 2011 oltre i 2 miliardi di euro. Non aiuta «la debole offerta di prodotto» che prevedibilmente la Fiat potrà fornire ai mercati nel 2011 in attesa che a fine anno comincino ad arrivare i nuovi modelli. Grandi investimenti e scarsa capacità di penetrazione sui mercati dunque: a queste difficoltà si aggiungono, per S&P, le incognite legate all´andamento dei negoziati con i sindacati e al rilancio di marchi come Lancia e Alfa. Soprattutto la società di revisione teme che in un fase già delicata Fiat decida di accelerare la scalata a Chrysler anticipando al 2012 l´acquisto del 16 per cento di azioni che alla fine di quest´anno le mancherà per raggiungere il 51 per cento della società di Detroit.
Meno severo il giudizio di Fiat Industrial il cui «profilo di rischio industriale è soddisfacente». Le due società operative, Iveco e Cnh, risultano «ben posizionate nei mercati» e in prospettiva possono migliorare i profitti. A spiegare invece l´outlook negativo ci sarebbe la lentezza della ripresa sui mercati mondiali. 
Un giudizio positivo lo ricevono invece i dipendenti della Fiat: nella relazione annuale al Parlamento i Servizi segreti italiani definiscono i lavoratori del gruppo «sostanzialmente impermeabili alle strumentalizzazioni dell´estremismo politico». Anche se «nuove occasioni potrebbero essere offerte dagli sviluppi del dibattito sull´accordo di Mirafiori».

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