I lavoratori chiedono di riunire Agile ed Eutelia

Riunire Agile e Eutelia: ripartire dall’inizio, da quando l’information technology era parte integrante del quinto gruppo italiano di telecomunicazioni. È quello che vogliono da tempo i lavoratori (quasi duemila) di queste due aziende simbolo della crisi. È quello che sono tornati a chiedere ieri al governo e ai commissari straordinari, insieme alla Fiom-Cgil, al Pd, all’Idv e al Prc.

Riunire Agile e Eutelia: ripartire dall’inizio, da quando l’information technology era parte integrante del quinto gruppo italiano di telecomunicazioni. È quello che vogliono da tempo i lavoratori (quasi duemila) di queste due aziende simbolo della crisi. È quello che sono tornati a chiedere ieri al governo e ai commissari straordinari, insieme alla Fiom-Cgil, al Pd, all’Idv e al Prc.

Un ritorno al passato, alla «convergenza » tra due comparti strettamente legati fra loro ma forzatamente separati da un’operazione finanziaria già bocciata, lo scorso dicembre,da una sentenza del Tribunale di Roma. «La riunificazione non è solo un risarcimento morale – spiega Gloriana Bracale, che ha lavorato in entrambe le aziende – è anche un obiettivo industriale, che punta all’integrazione tra tecnologia di telecomunicazione e software ». Un’idea che si ritrova in progetti realizzati dai leader del settore, come Telecom, che da qualche mese ha lanciato il piano “Nuvola”: una piattaforma basata proprio sulla piena convergenza tecnologica tra Tlc e It, con servizi “on demand” e “pay per use” per le grandi aziende o la pubblica amministrazione. «I lavoratori di Agile hanno le professionalità giuste, mentre Eutelia ha la rete: riunirle significa costruire un’impresa di cui un grande paese ha bisogno per la sua modernizzazione », dice Fabrizio Potetti della Fiom, che ieri ha organizzato la conferenza nella sede della Cgil. Una vicenda complicata, quella di questo ex fenomeno delle telecomunicazioni, balzato alle cronache nel novembre 2009 per il blitz del “pirata” Samuele Landi, l’ex ad di Eutelia che fece irruzione nella sede romana del gruppo occupata dai lavoratori. Da quel momento, i dipendenti hanno continuato a lavorare per mantenere le commesse. A turno, hanno alternato alla cig il lavoro gratuito. Mentre le inchieste delle procure di mezza Italia, da Arezzo – sede di Eutelia – passando per Roma e Milano, facevano luce sulle responsabilità del fallimento finanziario delle due aziende, separate a giugno del2009 con il passaggio di Agile al gruppo Omega. Dopo un anno e mezzo, al ministero dello Sviluppo è quasi concluso l’iter del piano di cessione delle due aziende, che a marzo potrebbe trasformarsi in un bando pubblico aperto ai potenziali acquirenti. «Ci sono già delle offerte, che vanno affrontate e discusse – dice Maurizio Landini, segretario Fiom – Il governo convochi un tavolo di trattativa».

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