I movimenti romani sfidano Alemanno

«Roma bene comune». Uova, farina e coriandoli ieri mattina contro il sindaco, Tremonti e Berlusconi che chiudono gli Stati generali della città  all’Eur. Corteo in un quartiere militarizzato. Il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica riesce a ottenere la sospensione della privatizzazione nella capitale fino al referendum Precari, senzacasa, lavoratori delle municipalizzate in piazza contro la svendita della città  e i tagli

«Roma bene comune». Uova, farina e coriandoli ieri mattina contro il sindaco, Tremonti e Berlusconi che chiudono gli Stati generali della città  all’Eur. Corteo in un quartiere militarizzato. Il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica riesce a ottenere la sospensione della privatizzazione nella capitale fino al referendum Precari, senzacasa, lavoratori delle municipalizzate in piazza contro la svendita della città  e i tagli

ROMA. Maschere e coriandoli contro «la fiction degli Stati Generali di Roma». Mentre, dentro a un Palazzo dei Congressi trasformato in “zona rossa”, Alemanno si apprestava a regalare la città a industriali e costruttori, ieri mattina centinaia di persone hanno manifestato per le strade dell’Eur dietro allo striscione “Roma Bene Comune”. «Noi siamo qui per rappresentare la vera Roma» denuncia Giulia Bucalossi dei movimenti per il diritto all’abitare «quella che non ha trovato spazio nella vetrina degli Stati Generali, quella della precarietà e dell’emergenza abitativa, dei tagli al welfare e ai servizi sociali». Per questo ieri, ad assediare il palazzo dove era in corso la presentazione del Comitato Olimpico 2020, «ennesimo grande evento che fa pregustare affari per tutti come già successo per i Mondiali di nuoto del 2009 e come sta accadendo per l’Expo 2015» denunciano dalla Roma Bene Comune, era presente un ampio schieramento della “Roma della crisi”. Dai movimenti per il diritto all’abitare, ai lavoratori (rappresentati dai sindacati di base Usb e Cobas) delle aziende municipalizzate nel mirino della privatizzazione (Atac, Acea e Ama), dalle insegnanti dei nidi comunali che hanno distribuito alla piazza l’appello per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base per l’11 marzo, fino ad arrivare ai precari. Dai cittadini di Tor Bella Monaca contro il Masterplan, ai rom del Comitato Ex Casilino 900 e del Metropoliz fino ad arrivare al Forum dei Movimenti per l’acqua pubblica. Con loro anche la Federazione della sinistra.
L’appuntamento per tutti è alle 9,30 ma dal luogo del concentramento, la fermata di Eur Palasport, il corteo parte solo verso le 11. Sullo sfondo le Ex Torri delle Finanze in demolizione per lasciare spazio al mega progetto residenziale di lusso di Renzo Piano e al cantiere della Nuvola di Fuksas che diventerà il nuovo Palazzo dei Congressi della Capitale, «simboli per eccellenza della Roma della rendita e delle grandi opere». Il corteo, autorizzato solo per un tragitto di cinquecento metri, sfila per un quartiere militarizzato. Bastano pochi minuti e i manifestanti, nascosti dietro a maschere con il volto di Alemanno e di Berlusconi, si trovano la strada bloccata. «Oggi siamo qui perché la città vera merita ascolto» urlano dal microfono gli organizzatori «e anche perché vogliamo dare un degno benvenuto al Presidente Berlusconi». Di fronte alle forze dell’ordine volano uova, farina e coriandoli. Una signora maghrebina che si attacca al blindato urlando «casa, casa» ricorda le rivolte che stanno incendiando l’altra sponda del Mediterraneo.
Ed è proprio alla forza delle rivoluzioni che stanno contagiando i paesi nordafricani che i presenti al corteo hanno fatto riferimento più volte. «Anche noi dobbiamo rivendicare e conquistare la nostra Piazza Tahrir» afferma Paolo di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani «e anche la mobilitazione di oggi è importante per un percorso che, partendo dal 14 dicembre, ci deve portare a costruire una vera opposizione a questo governo e a questa amministrazione». Dopo più di un’ora di blocco i blindati ricevono l’ordine di spostarsi per permettere ai manifestanti di proseguire il corteo fino a Piazza Asia, chiusa in un cerchio dalle forze dell’ordine. Poche centinaia di metri che però avvicinano l’assedio della Roma Bene Comune al “Palazzo dei Privati”.
È ormai l’una di pomeriggio, dentro il Palazzo dei Congressi il Presidente del Consiglio Berlusconi sta benedicendo il Comitato Olimpico 2020 in presenza del ministro dell’Economia Tremonti e della Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, quando ai manifestanti arriva la notizia che nel pomeriggio il sindaco Alemanno riceverà una delegazione. «Un incontro che ha aperto un tavolo sulla crisi che sta affrontando questa città» spiegano i manifestanti a margine dell’incontro «mentre nei prossimi giorni verranno fissati una serie di tavoli con i singoli assessori. Ma intanto una prima “vittoria” c’è già: il Forum per l’acqua pubblica ha ottenuto da Alemanno il blocco nella capitale dell’applicazione della legge Ronchi (quella che prevede la vendita ai privati) fino al referendum. Dalla gestione delle aziende municipalizzate ai rom, dall’acqua pubblica, alla svendita delle caserme. Terminati gli Stati generali, è questa la Roma che dovrà affrontare Alemanno.

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