iI movimenti occupano il deposito della Parentopoli

Blitz all’Atac contro la privatizzazione e il taglio dei servizi. Sabato prossimo manifestazione anti-Alemanno

Blitz all’Atac contro la privatizzazione e il taglio dei servizi. Sabato prossimo manifestazione anti-Alemanno

ROMA – In nome di «Roma bene comune», ieri mattina i movimenti uniti contro la crisi hanno occupato il deposito Atac di piazza Ragusa. «In questa città c’è un patrimonio pubblico che rischia di essere venduto al miglior offerente» hanno spiegato alla cittadinanza del quartiere che ha accolto con favore l’azione in difesa di una struttura «per il cui utilizzo» ci spiega Irene dei Blocchi Precari Metropolitani «non è previsto nessuno strumento partecipativo». La struttura, oggi utilizzata parzialmente dal dopolavoro ferroviario dell’azienda comunale dei trasporti, al centro dello scandalo di «parentopoli», una volta era adibita a deposito degli autobus. Ed è proprio contro la privatizzazione e il taglio dei servizi del trasporto pubblico che punta il dito Alessio, lavoratore Atac e delegato Usb: «È necessario ribadire la necessità di sviluppare una mobilità sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico, accessibile a studenti, precari e disoccupati». Ma, a pochi metri dalla stazione Tuscolana, a ridosso del quadrante di San Giovanni, il boccone è prelibato. Per questo l’occupazione rientra in quel percorso di censimento dal basso degli spazi pubblici inutilizzati volto ad affermare che «beni di proprietà pubblica devono essere utilizzati per garantire a tutti un diritto all’abitare di qualità – spiega Paolo Di Vetta di Asia Usb – che parte dalla casa e passa dalla mobilità e dalla presenza di servizi sul territorio». Di tutto questo i movimenti avranno la possibilità di parlarne con l’amministrazione comunale venerdì pomeriggio quando una delegazione incontrerà il sindaco di Roma Gianni Alemanno e gli assessori Antoniozzi (casa) e Corsini (urbanistica). Come il deposito Atac, anche le 15 caserme dislocate su tutto il territorio cittadino «stanno per essere regalate alla rendita immobiliare e rischiano di diventare terreno fertile per gli speculatori», denuncia Luca Fagiano del Coordinamento cittadino di lotta per la casa. Così, al termine dell’iniziativa di lotta di ieri pomeriggio, nel corso dell’assemblea cittadina, a cui ha partecipato anche la Presidente del IX Municipio, Susi Fantino, è emersa la necessità di aprire un tavolo sul futuro della struttura. Ora, il prossimo appuntamento, avvicinandosi alla manifestazione di sabato 19, che partirà alle 15 da Piazza Vittorio e arriverà in Campidoglio, e all’assedio degli Stati Generali di mercoledì 23 febbraio, è per venerdì alle 17 quando, presso l’ex caserma occupata di via del Porto Fluviale, si parlerà del destino delle caserme pubbliche. Aggiungi Allegato

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