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Napoli, rissa sui “brogli” alle primarie Cozzolino: tanta rabbia tra chi mi ha votato

Il segretario provinciale Tremante: “Immigrati comprati con 5 euro”. I garanti avrebbero azzerato i risultati di tre seggi: così la vittoria passerebbe a Ranieri 

Il segretario provinciale Tremante: “Immigrati comprati con 5 euro”. I garanti avrebbero azzerato i risultati di tre seggi: così la vittoria passerebbe a Ranieri 

NAPOLI – Doveva essere la festa delle primarie, è diventata una devastante resa dei conti, l´ultimo scontro intestino del Pd che si contende il potere post-bassoliniano per il Comune di Napoli. Una guerra dagli esiti ancora imprevedibili.
Accuse di brogli e anomalie contro il vincitore delle consultazioni, l´europarlamentare bassoliniano, da sempre recordman di voti in Campania, il 48enne Andrea Cozzolino, (16.358 voti) mentre la commissione dei Garanti del voto ha chiesto anche la giornata di oggi, dopo aver lavorato fino a tardi in serata, per esaminare i ricorsi presentati dagli sfidanti Umberto Ranieri, Pd, (15.137 preferenze) e dall´ex magistrato Libero Mancuso, terzo classificato. Nella notte, l´indiscrezione che riattizza i fuochi fino al timore di aggressioni fisiche: i garanti avrebbero già annullato le votazioni in tre seggi della periferia a nord di Napoli, proprio quelli in cui Cozzolino si sarebbe avvalso del contributo di oltre un migliaio di voti, anche grazie ai capibastone come “Tommi Tommi” e “Michel Di Prisco”.
Il taglio chirurgico concederebbe al sessantenne Ranieri, l´ex sottosegretario agli Esteri del governo Prodi ed erede della scuola di Giorgio Napolitano, la vittoria a tavolino. Ma Cozzolino, in mancanza di conferme ufficiali, non vuole neanche prendere in considerazione la possibilità: «Sono indignato solo per le frasi dissennate che ho ascoltato fin qui. Sto contenendo la rabbia e la delusione di tanti elettori delle primarie, di centro e periferia, che si sentono umiliati, presi in giro. Ma io a differenza di altri – spiega Cozzolino – non parlo da irresponsabile. Io attendo che i garanti abbiano compiuto il loro lavoro. Mi aspetterei solo che vengano rispettate le regole da tutti: dopo una votazione vidimata dal collegio promotore, doveva esserci la proclamazione del vincitore. Invece, stiamo ancora aspettando».
Così rischia di finire in suicidio democratico la faida napoletana sulle primarie. Con il paradosso che il boom di 44mila partecipanti ora possa trasformarsi in boomerang. «Hanno mandato a votare consiglieri di centrodestra, una cosa assurda, una soverchieria. Abbiamo foto che lo mostrano, e poi ci sono casi di extracomunitari che sono stati colti davanti a seggi e hanno dichiarato di avere avuto 5 euro per votare Cozzolino», è l´attacco frontale contro Cozzolino che arriva dal segretario provinciale del Pd, Nicola Tremante, il dirigente schierato dal primo momento accanto a Ranieri. Poco dopo, da Roma, ecco l´invito ad abbassare i toni, con una nota congiunta del responsabile enti locali Davide Zoggia e del segretario campano Enzo Amendola. Di contro, Walter Veltroni torna a sentirsi più volte con i comitati degli sconfitti e fa trapelare «la sua viva preoccupazione», per un successo di partecipazione che non può essere – avverte – «inquinato da bande». Le inestinguibili frizioni romane moltiplicano, così, la faida vesuviana.
Cozzolino, intanto, freme. Asserragliato nel suo bunker al corso Umberto sembra il titolare di una vittoria fantasma, visto che le “sue” urne sono sotto processo. «Migliaia di voti non arrivano dal popolo del centrosinistra», continuano i comitati di Ranieri e di Mancuso. Replica Cozzolino, circondato da decine di sostenitori: «Troppi cittadini mi chiedono in queste ore perché sono discriminati, offesi come abitanti dei quartieri “della vergogna” o parte di un “bubbone da estirpare”». Fatto sta che in serata alcuni dei suoi fedelissimi hanno circondato la sede del Pd, si è temuto uno scontro fisico. Obietta Cozzolino: «Ma di cosa parliamo? Questi cittadini sono venuti al comitato per esprimere il loro sconcerto, e qualcuno è andato in federazione per dirlo direttamente al segretario. La mia scelta resta quella di aspettare. Con assoluta serenità e fiducia».

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