Congresso a Napoli. Il sindaco sarà presidente. Messaggio di Boldrini, interventi di Acerbo e Viola Carofalo. Enrico Panini (ex Cgil) sarà il responsabile nazionale
NAPOLI. Al congresso di Dema, il movimento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, c’erano ieri realtà e rappresentanti politici che non si riconoscono nel governo giallo-verde e neppure nel centrosinistra spazzato via dalle politiche. La novità la dà il sindaco a margine dei lavori: «C’è bisogno di un’alternativa sociale, politica ed economica, assente nel contratto Lega-M5s che è la continuità delle misure liberiste che hanno massacrato la popolazione. Un’alternativa al governo più di destra della storia repubblicana e alla finta opposizione di Renzi e Berlusconi. Apriamo una fase costituente, un’assemblea itinerante che si concluderà in autunno. Siamo disponibili a costruire tutti insieme un nuovo contenitore».
L’idea è aprire una fase di ascolto tra realtà autonome, che stanno facendo percorsi differenti, per convergere su un nuovo movimento, inserire Dema (un acronimo che sta per Democrazia e autonomia e che richiama il cognome del sindaco) in una realtà più ampia, de Magistris propone il nuovo nome: «Potrebbe chiamarsi Demos, non dovranno esserci “tutti quelli che non stanno a destra” ma militanti, amministratori, associazioni, comitati che hanno dimostrato di voler fare la rivoluzione, che è il coraggio di prendere decisioni. Siamo una realtà che resiste, che non ha privatizzato i servizi di rilevanza costituzionale. Questa è la nostra dote che offriamo a tutti a parità di condizione».
Oggi si eleggeranno gli organismi: de Magistris è candidato alla presidenza, lo stesso sindaco vorrebbe che venisse affidato il ruolo di responsabile nazionale al suo assessore al Bilancio, Enrico Panini, con il mandato di radicare il movimento in tutta Italia. «Per le prossime politiche ci saremo, anche se si dovesse votare tra tre mesi – spiega il sindaco -. Daremo un contributo a unire le forze per le europee, dialoghiamo con Varufakis, Melanchon, Iglesias». E sul governo: «Sono pronto a cooperare con il premier Conte, il nostro però è un progetto alternativo. C’è chi dice “prima gli italiani” ma un paese non si costruisce sulla paura. La principale forza politica, che ha avuto un voto straordinario dal Mezzogiorno, si è alleata con Salvini».
Tra gli ospiti del congresso i No Tav e i No Terzo Valico. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, è tra i più fotografati: «Il governo giallo-verde è una caduta nel baratro. Molta gente delusa dal Pd ha fatto questo voto di rabbia, a cosa può servire stare con i nazifascisti?». Laura Boldrini, parlamentare Leu, ha mandato un videomessaggio: «Gli elettori 5S sono stati traditi, motivo in più per lavorare insieme, tutti noi che abbiamo a cuore la giustizia sociale. Nel loro contratto non si parla di diseguaglianze, di occupazione femminile, di Sud».
C’è Maurizo Acerbo, segretario di Rifondazione: «Non vedo perché non possiamo metterci insieme per costruire un movimento popolare in Italia e in Europa». Rifondazione è nel percorso di Potere al popolo, che oggi e domani terrà la sua assemblea nazionale a Napoli. Ad ascoltare le relazioni c’erano anche le realtà di movimento. Napoli direzione opposta, con Dario Oropallo, spiega: «La somma dei ceti politici non può essere la via per ricostruire l’opposizione. Partiamo dai territori». Viola Carofalo, per l’Ex Opg Je so’ pazzo, commenta: «Bisogna costruire l’alternativa al governo e pure all’opposizione, schiacciata sui diktat europei». Interviene anche il dem Marco Sarracino, area Orlando: «Serve un’autocritica, spogliarci dai pregiudizi e cambiare, tutti insieme. Il vecchio è morto, elaboriamo una proposta collettiva alternativa e credibile».
FONTE: Adriana Pollice, IL MANIFESTO
photo: Di Santino Patanè from Caslino d’Erba (CO), Italy (Luigi De Magistris) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], attraverso Wikimedia Commons
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