Erano circa le 3 del mattino di venerdì quando la libreria/enoteca del CSA Magazzino 47 di Brescia è andata in fumo a causa di un incendio doloso.
BRESCIA. Un vetro sfondato, libri buttati nel centro della stanza, pioggia di benzina sui mobili ed infine le fiamme. Erano circa le 3 del mattino di venerdì quando la libreria/enoteca del CSA Magazzino 47 di Brescia è andata in fumo a causa di un incendio doloso.
Non ci sono dubbi secondo i vigili del fuoco che si trattai di un atto doloso. Non hanno dubbi attiviste e attivisti del centro sociale che le mani responsabili dell’attacco siano fasciste, come sono state mani fasciste quelle che, una decina di giorni fa sempre a Brescia, hanno lanciato bombe carta dentro e fuori le casette occupate di via Gatti e che hanno dato fuoco a quattro macchine, oltre che tentare di bruciare diversi furgoni, al campo Sinti di via Orzinuovi. E non ci sono neppure dubbi che siano «gli stessi che inneggiano a Luca Traini, autore dell’attentato razzista di Macerata« come sostiene in un comunicato il Magazzino 47.
L’incendio non si è propagato oltre perché un attivista che dormiva all’interno dello spazio è stato svegliato dai latrati del suo cane ed è riuscito, prontamente, a dare l’allarme chiamando i pompieri. E non è nemmeno la prima volta che il centro sociale bresciano subisce attacchi incendiari, nel 2006 furono tre molotov a darlo alle fiamme e furono tre neofascisti, all’epoca militanti di Forza Nuova, ad essere condannati.
L’escalation di violenza razzista e fascista nella seconda città della Lombardia è in continuità con ciò che sta accadendo lungo tutta la penisola dove formazioni neo-fasciste si macchiano di aggressioni e provocazioni quasi quotidianamente. «I seminatori d’intolleranza e razzismo che hanno attaccato il centro sociale sono legittimati da chi governando crea un clima di paura nel paese e strumentalizza le azioni dei neofascisti, alimentando l’antica retorica dello scontro tra opposti estremisti, per poi attaccare e reprimere chi difende i valori dell’antifascismo e antirazzismo» dice Michele Borra del Magazzino47.
L’assalto al CSA arriva a poche ore dalla mobilitazione antifascista prevista per questa mattina alle ore 8 contro la provocatoria presenza di un banchetto di Forza Nuova nel quartiere interculturale del Carmine, che come ricorda il Consiglio di quartiere centro storico nord, con un comunicato stampa, è «abitato, vissuto e frequentato da molti migranti e con una certa sensibilità sociale e antifascista». Decine e decine di persone sono accorse al centro sociale sin dalle prime ore della mattina e sono arrivati centinaia di attestati di solidarietà da realtà autogestite della penisola, associazioni, case editrici indipendenti, autori, autrici e musicisti, così come da rappresentanti della politica istituzionale e partitica. La CGIL cittadina e il Sindaco Emilio del Bono, Partito democratico, condannano fermamente l’accaduto e richiamano alla necessità di «mantenere il confronto democratico». I militanti e le militanti del centro sociale hanno deciso di lasciare per alcuni giorni la libreria così come è stata ritrovata dopo l’intervento dei vigili del fuoco per mostrare il volto della violenza fascista a tutti i frequentatori dello spazio di via Industriale 10.
Per oggi, sabato, oltre alla manifestazione antifascista della mattinata è previsto anche il corteo delle comunità Sinti e Rom, ore 14.00 in Piazza Loggia, per denunciare l’aggressione da loro subita. Una manifestazione antirazzista, supportata da tante realtà cittadine tra le quali anche il CSA Magazzino47. L’anima antifascista di Brescia è subito chiamata ad una risposta chiara.
FONTE: Andrea Cegna, IL MANIFESTO
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