Genova 2001. Sedici anni dopo il G8 e tre dopo l’inchiesta del Guardian, la notizia arriva in Italia, a alla procura
Se n’è accorto ieri il quotidiano di Genova, il Secolo XIX, ma la notizia era già contenuta in un’inchiesta del londinese Guardian di oltre quattro anni fa.
C’era (almeno) un agente sotto copertura tra gli anarchici inglesi che devastarono la città nel giugno 2001, si faceva chiamare Ron Richardson perché era questa l’identità che la Metropolitan police (Met) aveva rubato per lui a un bambino – morto nel 1973 in un ospedale a sud di Londra dopo soli due giorni di vita.
L’inchiesta del Guardian del febbraio 2013 ha portato alla luce una quarantina di casi di identità rubate dalla polizia inglese per infiltrare i movimenti politici e ha condotto a un’inchiesta indipendente (voluta da Theresa May quando era ministra dell’interno) recentemente tornata alla ribalta per via dei tentativi della polizia di mantenere coperte le vere identità degli agenti .
Già nel febbraio 2013 il Guardian aveva scoperto che «Richardson», infiltrato tra il 2000 e il 2003 (quando è sparito in Australia) nel gruppo anarchico londinese Wombles (tute bianche), era stato al G8 di Genova, dove era arrivato viaggiando con i compagni e passando da Bologna. Esiste una sua foto al centro degli scontri, pubblicata da Guardian e ripresa dal Secolo, e ce n’è un’altra, di gruppo, scattata durante il viaggio dalla quale qualcuno ha cancellato il suo volto.
Sullo scandalo degli agenti infiltrati e delle identità rubate i due giornalisti autori dell’inchiesta, Paul Lewis e Rob Evans, hanno pubblicato un libro nel 2013: Undercover.
La caccia agli autori dello spionaggio è portata avanti anche dai militanti che ne sono stati vittima, con un database online dove è annunciato il prossimo disvelamento della vera identità di «Richardson».
Secondo il Secolo la procura di Genova è informata dei fatti e segue il lavoro della commissione indipendente inglese.
0 comments