Le carte italiane I report sul premier. Frattini: l’11/9 della diplomazia. La Clinton ha chiesto notizie su investimenti personali di Berlusconi e Putin: possono condizionare la politica estera Berlusconi sembra sempre di più il portavoce di Putin, è un rapporto straordinariamente stretto, fatto di generosi regali e lucrosi contratti Incapace, vanitoso, inefficace come leader europeo moderno. Un leader fisicamente e politicamente debole, stanco per i troppi party
Le carte italiane I report sul premier. Frattini: l’11/9 della diplomazia. La Clinton ha chiesto notizie su investimenti personali di Berlusconi e Putin: possono condizionare la politica estera Berlusconi sembra sempre di più il portavoce di Putin, è un rapporto straordinariamente stretto, fatto di generosi regali e lucrosi contratti Incapace, vanitoso, inefficace come leader europeo moderno. Un leader fisicamente e politicamente debole, stanco per i troppi party
NEW YORK – «Incapace, vanitoso e inefficace». «Fisicamente e politicamente debole». Fiaccato dalle «frequenti e lunghe nottate». Protagonista di «festini selvaggi». Un premier che «suscita a Washington sfiducia profonda». Anche per quella sua «relazione straordinariamente stretta» con il leader russo Vladimir Putin. Di più. Di Putin, il presidente del consiglio italiano è il «portavoce in Europa». E con il leader criticatissimo in America anche per i diritti umani scambia «regali lussuosi» e divide «lucrosi contratti energetici».
No, gli Stati Uniti d´America non si fidano di Silvio Berlusconi. Il ministro degli esteri Franco Frattini giura che anche dopo le clamorose rivelazioni di WikiLeaks, che hanno appena cominciato a invadere il web e che lui stesso definisce «l´11 settembre della diplomazia», «nulla potrà scalfire la solidità dei rapporti tra Stati Uniti e l´Italia». Ma quei rapporti hanno già da tempo sorpassato il punto critico. Al punto da aver spinto all´inizio dell´anno il segretario di Stato Hillary Clinton «a chiedere ai suoi ambasciatori a Mosca e a Roma di informarla sui rumours secondo i quali Putin e Berlusconi dividono anche business comuni oltre alla loro stretta amicizia».
L´Italia di Berlusconi è ricostruita nei 2890 cable riservati che l´ambasciata americana a Roma ha spedito a Washington e che ieri WikiLeaks ha cominciato a rendere pubblici. Da Vladimir Putin a Muammar Gheddafi, quel leader libico che – scrive il New York Times – non si stacca mai dalla «voluttuosa infermiera bionda», gli amici del premier ci sono tutti nei 250mila file segreti. E l´attenzione con cui gli americani guardano al nostro governo – un´attenzione che ha fatto gridare Berlusconi al «complotto» – è confermata proprio da quel numero elevatissimo di contatti. Solo Parigi, dove anche il presidente Nikolas Sarkozy è nel mirino degli americani, ha una contabilità maggiore: le segnalazioni partite dall´Italia sono più del doppio di quelle spedite da Berlino, quasi il triplo di quelle inviate da Londra.
Le rivelazioni emerse ieri sarebbero solo l´antipasto di quello che arriverà nelle prossime ore e che i media che rilanciano i file di WikiLeaks si apprestano a pubblicare. Il «New York Times» scrive che i diplomatici americani osservano con preoccupazione come Berlusconi «appaia sempre di più il portavoce di Putin in Europa». E nel «rapporto privilegiato» tra i due leader spunta anche un «misterioso mediatore italiano che parla russo».
A preoccupare gli Usa – scrive l´inglese «Sunday Telegraph» – è stata soprattutto «l´intesa tra Eni e Gazprom su Southstream, il mega gasdotto che collegherà la Russia con la Ue». Ma i «ricchi contratti» tra i due leader sono rilanciati negli States anche dalla tv Cbs. E le voci sugli «affari privati» tra Putin e Berlusconi, scrive il tedesco «Der Spiegel», hanno già provocato la reazione dei governi di Italia, Russia e della Georgia: proprio un diplomatico di Tiblisi, infatti, sarebbe al centro dei rumours.
Eppure, segnalano fonti diplomatiche di Washington, malgrado la «sfiducia sprofonda» gli americani conoscono anche la disponibilità del premier a condividere le richieste Usa, come nel caso per esempio dell´aumento di truppe in Afghanistan: le «diversità di vedute» si riscontrerebbero solo, e ancora una volta, proprio sulla Georgia nemica di Putin e amica degli americani.
Berlusconi premier «inaffidabile» ma utile, dunque. Il ritratto più duro arriva da Elizabeth Dibble, l´ex numero due dell´ambasciata americana a Roma, fra l´altro incaricata d´affari e appena promossa a livello europeo. È proprio lei a definire Berlusconi «incapace, vanitoso e inefficace come leader moderno europeo», secondo la definizione raccolta dal «Guardian». Il premier è stanco anche per le «frequenti lunghe nottate e l´inclinazione ai party»: in questo modo, segnala la diplomatica a Washington, Berlusconi «non si riposa a sufficienza». Oltre ai party, «El Pais» si spinge a descrivere i «festini selvaggi» tra Arcore e Villa Certosa. Così quelle notti con Noemi, Ruby e le altre amiche che dopo essere rimbalzate qui su tutti i media, dalla «Fox tv» a «Newsweek», finiscono adesso nei resoconti ufficiali del Dipartimento di Stato.
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