La Cgil ritorna in piazza

SABATO 27 Manifestazione contro il governo. Camusso: «Cambi agenda oppure al voto»
Per i giovani e il lavoro. In dicembre forse la decisione sullo sciopero

SABATO 27 Manifestazione contro il governo. Camusso: «Cambi agenda oppure al voto»
Per i giovani e il lavoro. In dicembre forse la decisione sullo sciopero
Una «grande manifestazione», «imponente». La Cgil si prepara a scendere in piazza a Roma, sabato 27, contro il governo, per un corteo che vedrà al debutto la nuova segretaria Susanna Camusso. «Il futuro è dei giovani e del lavoro», lo slogan, che ieri Camusso ha spiegato ai giornalisti: «Questo esecutivo non investe sul futuro, sui giovani, ma anzi su di loro fa ricadere un debito che continua ad aumentare – ha detto – Questo debito ha almeno due facce: il disastro del territorio, con le piogge di questi giorni, a causa di una mancata prevenzione. E decisioni come quelle prese a luglio sui coefficienti previdenziali: si prepara una generazione di pensionati poveri, cui bisognerà far fronte con enormi spese di assistenza. Non si può raccontare che basta da sola la previdenza integrativa: al contrario, dovremmo assicurare un sistema pensionistico equo».
Ecco che la Cgil, spiega la segretaria, dopo tre scioperi generali, 8 manifestazioni nazionali e innumerevoli locali e di categoria fatte dal 2008, continua a chiedere «un cambiamento nell’agenda, mettendo al primo posto il lavoro e i suoi problemi»: «Altrimenti – afferma Camusso – se non si riesce a cambiare agenda, è meglio andare subito al voto». «Le ultime manifestazioni importanti sono state quelle della Fiom del 26 ottobre e quella della Flc, il 17 novembre – ha continuato la leader Cgil – Le nostre mobilitazioni sono state un pungolo continuo per il governo, e se ovviamente non siamo soddisfatti delle sue politiche, riteniamo però di aver contribuito a ottenere quel poco di buono che si è fatto, come gli ammortizzatori sociali ad esempio. Decideremo dopo il 27 le forme e i modi per continuare la mobilitazione». Non viene pronunciata la parola «sciopero generale», richiesto dalla Fiom e dalla minoranza «La Cgil che vogliamo», ma molto probabilmente questo sarà uno dei temi più caldi del direttivo Cgil del 2 e 3 dicembre. Con la possibilità che venga fissata una data in primavera, o perlomeno che venga avviato un percorso.
Tra i temi della manifestazione – il lavoro, i giovani, la democrazia – Camusso sottolinea quello dei diritti delle donne: «Faremo intervenire dal palco una donna afghana, rappresentante di un movimento del suo paese».
Quanto all’organizzazione, non si potranno effettuare i tradizionali tre cortei, dato che la stazione Tiburtina è impraticabile per lavori, ma si svolgeranno quelli da piazzale dei Partigiani e da piazza della Repubblica (entrambi con partenza alle 10), per confluire in piazza San Giovanni. Parleranno dal palco 7 uomini e 7 donne, «rappresentanti – ha spiegato il responsabile organizzazione Cgil, Enrico Panini – dei tanti volti della crisi: una studentessa di Vicenza, dalla città allagata dalle piogge; da Brescia uno dei lavoratori che ha dato la solidarietà agli immigrati sulla gru; e poi gli operai Vinyls reclusi sull’Asinara, le tute blu della Fiat, i pensionati». I cortei verranno aperti da giovani percussionisti e ballerini della taranta, i comizi preceduti dai Modena City Ramblers ed Eugenio Bennato.
La Cgil non darà mai i numeri della partecipazione – «per non contribuire all’Enalotto che si scatena ogni volta e che oscura gli uomini e le donne della piazza», spiega Camusso – ma si sa che già 2100 pullman sono pronti a partire, carichi di almeno 120 mila cigiellini, mentre sono già 13 i treni speciali.
Quanto al fatto che il sindacato si trova ancora una volta solo in piazza, Camusso dice che «la Cgil è cosciente che non essere insieme a Cisl e Uil rappresenta un deficit, perché l’unità è una forza. Ma essere consapevoli di questo – aggiunge – non ci può far dimenticare le tante ragioni che ci hanno visto in disaccordo negli ultimi due anni, dall’accordo separato sui contratti alla Fiat, dal contratto separato dei meccanici all’intesa sulle deroghe». Quanto all’agenda su una possibile ripresa del dialogo con Cisl e Uil, non ce n’è ancora una ufficiale, ma la segretaria generale della Cgil ricorda che «un primo accordo si può trovare sulle regole della rappresentanza e della rappresentatività, che possono poi essere proposte a tutte le parti sociali in forma pattizia, base per una futura legge. La Cgil sta ancora discutendo al proprio interno, e una proposta finale e definitiva dovrebbe essere pronta per il direttivo di inizio dicembre».

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