Efraim Zuroff, del Centro Wiesenthal, con una fotografia del nazista ricercato Heim
La famiglia dell’ex SS sostiene che sia morto nel ’92 ma il Centro Wiesenthal non lo ha mai creduto e continua a cercarlo. Alcune lettere inviate dall’Egitto a un medico ebreo riaprirebbero la questione
Efraim Zuroff, del Centro Wiesenthal, con una fotografia del nazista ricercato Heim
La famiglia dell’ex SS sostiene che sia morto nel ’92 ma il Centro Wiesenthal non lo ha mai creduto e continua a cercarlo. Alcune lettere inviate dall’Egitto a un medico ebreo riaprirebbero la questione
ROMA – Non è ancora chiusa la vicenda di Aribert Heim, il criminale nazista noto come “dottor Morte”. La famiglia sostiene che sia morto di cancro nel ’92, ma nuovi indizi fanno invece pensare che potrebbe essere ancora vivo. L’ex esponente delle Waffen SS e medico nei campi di concentramento nazisti a Buchenwald e Mathausen, che a questo punto avrebbe 95 anni, avrebbe scritto almeno 21 lettere dall’Egitto a un dottore ebreo, Robert Braun, cercando di spiegare la sua posizione e negando di aver partecipato a esperimenti sui prigionieri perché, come medico, si sentiva legato al giuramento di Ippcrate. Un tentativo, a quanto sembra, per cancellare la macchia infamante di quell’appellativo – “dottor Morte” – attribuitogli per la sua crudeltà. Molti testimoni lo hanno infatti accusato di aver fatto operazioni senza anestesia, di aver asportato organi a pazienti sani, di aver sperimentato veleni e farmaci sui prigionieri e altre atroci infamie.
Dopo la caduta del nazismo, cambiato nome, l’austriaco Aribert Heim lavorò a lungo come ginecologo a Baden Baden. Nei primi anni Sessanta, vistosi smascherato, fuggì dalla Germania per rifugiarsi in America Latina, quindi in Egitto. Latitante dal ’62, Heim è ricercato dalla giustizia tedesca, austriaca e israeliana per l’uccisione di migliaia di deportati. Sulla sua testa pende una taglia di oltre 300mila euro, offerti a chiunque ne faciliti la cattura dai governi di Austria e Germania, insieme al Centro Wiesenthal ,
che non ha mai smesso di cercarlo.
Efraim Zuroff, direttore del centro, dice che “il caso è ancora aperto” perché non “esistono prove scientifico-legali” del decesso del dottor Morte e alcune delle lettere inviate al dottor Braun sembrerebbero successive al ’92. In base a nuove informazioni raccolte, nel 2006 il centro Wiesenthal pensò di averlo individuato in Cile , ma il viaggio non portò a nulla. Agli inizi del 2009 una televisione tedesca tornò a parlare di Heim affermando che il criminale nazista era morto di cancro in Egitto nel 1992, come riferito dal figlio, da alcuni conoscenti e da una copia del certificato di morte.
(22 novembre 2010) © Riproduzione riservata
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