Romeno sotto accusa per aggressione. Il filmato svela un’altra storia
Romeno sotto accusa per aggressione. Il filmato svela un’altra storia
ROMA – «È stato pestato perché è romeno. E chi lo ha aggredito lo ha poi pure denunciato». È perentoria l´accusa di Giancarlo Germani, presidente del Partito Identità Romena e avvocato del manovale romeno Mihai M., 62 anni, che la sera del 10 ottobre scorso fu denunciato per lesioni personali da Luigi Crescenzi conducente di un carro attrezzi e dal figlio dell´uomo a Fabrica di Roma, un paesino in provincia di Viterbo ad una cinquantina di chilometri dalla Capitale. Crescenzi l´11 ottobre si recò dai carabinieri di Civita Castellana, fece verbalizzare l´accaduto e allegò un referto ospedaliero, 15 giorni di prognosi per ferite multiple. Ma ieri il colpo di scena: un video girato in parte da Mihai e in parte da suo figlio dimostra il contrario: l´autista del mezzo colpisce con un pugno il rumeno che, come si vede nelle immagine girate con il telefonino, esce dall´inquadratura della telecamera. «Il mio assistito era finito a terra – spiega l´avvocato – ha avuto 35 giorni di prognosi, fratture al volto che non sono ancora guarite. È lui la vittima». E rincara: «Oggi essere romeni in Italia è come essere stati ebrei durante il fascismo».
La prima versione, quella ufficiale già depositata alla procura di Viterbo, non lasciava dubbi: una pattuglia dei carabinieri di Fabrica chiama un carro attrezzi per far rimuovere un´auto in sosta in un parcheggio riservato ad un disabile, in via Roma al centro del paese, il quale poco prima aveva allertato il 112. L´auto è parcheggiato sotto casa sotto casa di Mihai, non è sua ma di un amico, Iulian S., che è ospite a cena da lui assieme alla moglie, la sorella e il figlio di due mesi. Iulian si precipita in strada, con la moglie, la sorella e il neonato. Li fa salire in macchina. Il carro attrezzi, infatti, sta già agganciando l´auto, anche se ci sono delle persone a bordo. Nei primi secondi del video si sente Mihai gridare «Guarda, guarda! Questo è sequestro di persona dentro la macchina!». Poi viene inquadrato Luigi Crescenzi che si ribella: «Non mi devi riprendere» e gli molla un pugno. Ieri Mihai, a un mese dall´incidente, ha denunciato alla procura di Viterbo per lesioni colpose e omissione di soccorso Luigi Crescenzi e chiede che vengano «identificati tutti i presenti» riferendosi ai carabinieri che non sarebbero adeguatamente intervenuti.
A questo proposito il colonnello Gianluca Dell´Agnello, comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, ha le idee chiare: «Fino a ieri c´era solo una versione ufficiale quella del denunciante. I miei uomini non hanno potuto accertare chi ha aggredito, perché c´è stato uno scambio di colpi fulmineo a cui non hanno assistito. Il cittadino romeno non ha denunciato l´italiano quindi noi ci siamo basati sulla versione depositata in procura. In questa storia la nazionalità non c´entra un bel niente».
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