Le cariche delle forze di polizia si sono protratte anche nel corso della mattinata. Numerosi i fermati, fra loro anche il direttore di Radio Onda d'Urto



Botte, arresti, caschi e manganelli, numerosi fermati e feriti. A Brescia, sotto l'alta gru teatro della protesta di sei migranti, che chiedono giustizia e diritti rispetto a una sanatoria che li ha esclusi, si è materializzata questa mattina all'alba la concezione di ordine pubblico del governo italiano. Il diritto alla protesta finisce, in alcuni casi, anche al pronto soccorso. ">

Brescia, botte e arresti al presidio per gli immigrati che protestano sulla gru

Le cariche delle forze di polizia si sono protratte anche nel corso della mattinata. Numerosi i fermati, fra loro anche il direttore di Radio Onda d’Urto

Botte, arresti, caschi e manganelli, numerosi fermati e feriti. A Brescia, sotto l’alta gru teatro della protesta di sei migranti, che chiedono giustizia e diritti rispetto a una sanatoria che li ha esclusi, si è materializzata questa mattina all’alba la concezione di ordine pubblico del governo italiano. Il diritto alla protesta finisce, in alcuni casi, anche al pronto soccorso.

Le cariche delle forze di polizia si sono protratte anche nel corso della mattinata. Numerosi i fermati, fra loro anche il direttore di Radio Onda d’Urto

Botte, arresti, caschi e manganelli, numerosi fermati e feriti. A Brescia, sotto l’alta gru teatro della protesta di sei migranti, che chiedono giustizia e diritti rispetto a una sanatoria che li ha esclusi, si è materializzata questa mattina all’alba la concezione di ordine pubblico del governo italiano. Il diritto alla protesta finisce, in alcuni casi, anche al pronto soccorso. Le agenzie battono:”Carabinieri e polizia pochi minuti dopo le 6 sono intervenuti per sgomberare il presidio esterno al cantiere dove da sabato 30 ottobre sei immigrati sono su una gru a 35 metri di altezza per chiedere la loro regolarizzazione. Una ventina di persone è stata portata in questura e in caserma dalle forze dell’ordine. I sei immigrati restano sulla gru”. Ma la mattinata resta in balia delle divise antisommossa, in un susseguirsi di scontri e di cariche. Fra i fermati c’è anche il direttore di radio Onda d’urto, Umberto Gobbi. Il suo telefono suona, all’interno della questura, poi la comunicazione viene interrotta. Quali siano i reati ipotizzati a carico di tutti i fermati ancora non si sa: si vocifera di istigazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale. Dalla Questura, secondo l’emittente, è stato reso noto che ‘ sono 14 gli italiani fermati e alcune decine gli immigrati, ma i due gruppi non possono comunicare tra loro’. Radio Onda d’urto sta seguendo passo passo la giornata, il sito è crollato per troppi accessi, ma ora è tornato visibile.

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