“Congratulazioni da Marchionne? Le ha mandate a Detroit”
Discutiamo l’organizzazione degli stabilimenti, i turni, ma prima vogliamo sapere del piano industriale
ROMA – Un piano Fiat chiaro, da discutere con sindacati e governo. No alle trattative frammentate, agli incontri separati con i sindacati e alle discussioni divise stabilimento per stabilimento.
“Congratulazioni da Marchionne? Le ha mandate a Detroit”
Discutiamo l’organizzazione degli stabilimenti, i turni, ma prima vogliamo sapere del piano industriale
ROMA – Un piano Fiat chiaro, da discutere con sindacati e governo. No alle trattative frammentate, agli incontri separati con i sindacati e alle discussioni divise stabilimento per stabilimento. Nell´intervista con Fabio Fazio – la risposta a quella rilasciata da Marchionne nella stessa trasmissione due settimane fa – Susanna Camusso chiede all´ad della Fiat di uscire dall´ambiguità: «Da Marchionne vogliamo sapere che cosa è davvero questo piano industriale per gli stabilimenti italiani», premette il neosegretario generale della Cgil. Che lancia una prima frecciata all´ad del Lingotto: «Non può accadere che ogni singola organizzazione sindacale stacca un bigliettino e chiede a Marchionne se per qualche minuto ci può vedere e ci può dire delle cose».
Il riferimento è all´incontro separato di venerdì scorso a Roma tra il manager della Fiat e i leader della Cisl e della Uil, Bonanni e Angeletti. Incontro che la Fiat aveva giustificato sostenendo che erano stati i sindacati a chiederlo e che se la Cgil avesse fatto altrettanto anche Camusso sarebbe stata ricevuta: «Noi della Cgil – ha detto ieri il segretario generale – non abbiamo l´attitudine a chiedere incontri separati, quindi non stiamo rivendicando un incontro con la Fiat. Continuiamo a pensare che sarebbe utile se il governo aprisse un tavolo su questo piano della Fiat, chiamando tutti a discutere sul futuro del piano. E sarebbe altrettanto opportuno che su quel piano la Fiat incontrasse tutte e tre le organizzazioni di categoria».
La leader della Cgil sembra offrire a questo punto un terreno di incontro al numero uno della Fiat: «Partiamo dal piano, da che cosa c´è dentro e da quali sono le sue prospettive. Poi ci potrà essere anche la discussione sull´organizzazione del lavoro e sui singoli stabilimenti». Camusso dà ragione a Marchionne «quando segnala che il nostro paese ha gravi problemi di competitività. Il primo problema è che siamo un paese che non fa sistema, non fa nulla per attrarre investimenti, e anche su questo Marchionne ha ragione. Ma perché scaricare questo problema sui dieci minuti di pausa degli addetti alla linea di montaggio?». Tra i vertici di Cgil e Fiat rimangono lontane le distanze sulla questione della produttività: «Marchionne lamenta che in Italia non si siano fatti utili – dice Camusso – ma in Polonia e in Brasile non si sono certo fatte le ore di cassa integrazione che si sono fatte in Italia. Le altre case automobilistiche, pur in periodo di crisi, hanno fatto utili anche producendo in Europa. Non è che la Fiat ha un problema di modelli?».
L´ultimo passaggio è una polemica sul piano personale. A proposito di Susanna Camusso nei giorni scorsi Marchionne aveva dichiarato di non averla mai contattata: «Ho fatto il mio dovere istituzionale, le ho fatto le mie congratulazioni per la nomina». Ma di quelle congratulazioni in corso d´Italia non sanno nulla: «Ho letto questa dichiarazione di Marchionne – dice Camusso a Fazio – e forse le congratulazioni che dice di avermi inviato le ha mandate a Detroit e ha sbagliato indirizzo perché noi non ne abbiamo trovato traccia».
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