Seed Vicious, semi di resistenza al Leon­ca­vallo

Oggi e domani (dalle 13 alle 20) La Terra Trema e Civiltà Contadina chiamano a raccolta al centro sociale di via Watteu contadini liberi per un libero scambio di semi, esperienze e testimonianze

Dicono che la Terra è una sola e biso­gna col­ti­varla bene. Detta così, a poche set­ti­mane dall’Expo, potrebbe sem­brare una delle tante sto­rielle per recla­miz­zare la vetrina più sfa­vil­lante dell’ipocrisia pla­ne­ta­ria, milioni di per­sone a riem­pirsi la bocca di cibo e buoni pro­po­siti men­tre nel mondo si muore di fame. Invece è pro­prio il con­tra­rio. Per­ché gli orga­niz­za­tori dell’evento che si terrà al Leon­ca­vallo il 21 e 22 marzo (La Terra Trema e Civiltà Con­ta­dina), pur avendo tutte le carte in regola per semi­nare cono­scenza in quel luna­park che è in costru­zione sull’area di Rho-Pero, hanno scelto di incon­trarsi in un cen­tro sociale per invi­tare i pro­dut­tori di semi a scam­biarsi libe­ra­mente i frutti di un pen­siero che col­tiva cibo ed espe­rienze non per tra­sfor­marli in merce buona per il super­mer­cato del con­sumo all’ultima moda. Non siamo tra i ban­chi di Oscar Farinetti.

Si com­pra, certo. Si assag­gia. Ma la due giorni inti­to­lata “Seed Vicious. Semi di resi­stenza” è qual­cosa di più di un mer­cato agri­colo. Vuole essere un appello diretto ai con­ta­dini e alle con­ta­dine, ai gruppi di acqui­sto, ai vivai­sti, ai risto­ra­tori, agli zap­pa­tori senza padroni e ai fana­tici degli orti urbani, ma anche a chi sem­pli­ce­mente gode ad infi­lare le mani in un vaso sul bal­cone. E’ una “chia­mata a rac­colta” per par­te­ci­pare “ad un grande e con­di­viso momento di incon­tro e di scam­bio per ragio­nare insieme di bio­di­ver­sità, libera cir­co­la­zione dei semi, delle genti, dei sapori e dei saperi”. L’obiettivo poli­tico, se così si può dire, è resi­stere in quei ter­ri­tori che fati­co­sa­mente ten­tano di sot­trarsi alle logi­che di mer­cato che mai come in que­sto periodo ingordo di fine impero insi­diano la pro­du­zione del cibo.

E’ senza ani­mo­sità, ma con un certo orgo­glioso distacco, il giu­di­zio sulla fiera uni­ver­sale che dovrebbe nutrire il pia­neta: “Sbar­che­ranno in Europa, e con con­torno di foglie di fico inte­res­sate solo a man­te­nere il pro­prio sta­tus quo, le grandi cor­po­ra­tion dell’agro indu­stria più aggres­siva”. E ancora: “Ver­ranno qui le stesse mul­ti­na­zio­nali che con la pro­du­zione di Ogm con­ti­nuano ad era­di­care uomini e bio­di­ver­sità planetaria”.

Durante le due gior­nate, oltre agli scambi di liberi semi e pro­dotti, ci saranno anche dibat­titi e appro­fon­di­menti sul tema dell’agricoltura soste­ni­bile, degu­sta­zioni, pranzi, cene, spet­ta­coli e labo­ra­tori per bam­bini. L’ingresso è libero sia sabato che dome­nica, dalle 13 alle 20.

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