MILANO. Pisapia è in testa, almeno secondo un sondaggio dell’Osservatorio politico nazionale. Giuliano Pisapia con il 34% dei consensi sarebbe il favorito nella corsa alle primarie che il prossimo 14 novembre decideranno chi sfiderà Letizia Moratti a primavera. Seguono Stefano Boeri con il 25%, Valerio Onida con il 6% e Michele Sacerdoti con l’1%. Ma si tratta solo di un bilancio molto parziale perché a decidere la partita saranno gli indecisi che rappresentano il 34%, ben un terzo del campione analizzato dalla Lorien Consulting Pubblic Affairs.
MILANO. Pisapia è in testa, almeno secondo un sondaggio dell’Osservatorio politico nazionale. Giuliano Pisapia con il 34% dei consensi sarebbe il favorito nella corsa alle primarie che il prossimo 14 novembre decideranno chi sfiderà Letizia Moratti a primavera. Seguono Stefano Boeri con il 25%, Valerio Onida con il 6% e Michele Sacerdoti con l’1%. Ma si tratta solo di un bilancio molto parziale perché a decidere la partita saranno gli indecisi che rappresentano il 34%, ben un terzo del campione analizzato dalla Lorien Consulting Pubblic Affairs.
L’indagine è stata svolta tra il 4 e il 6 ottobre su un campione di 800 persone rappresentativo della popolazione maggiorenne milanese, strutturato per sesso ed età e con un ulteriore campione di 200 persone dell’area del centrosinistra. Secondo il sondaggio Pisapia sarebbe anche il candidato più noto per l’87% del campione, seguito da Boeri (83%), Onida (65%) e Sacerdoti (24%), e sarebbe anche la persone che raccoglie più fiducia per il 72% degli intervistati, poi Boeri (60%), Onida (48%) e Sacerdoti (8%). Il dato certo è che l’affluenza alle prossime primarie sembra essere superiore a quella che nel 2006 diede la vittoria a Bruno Ferrante, poi sconfitto dalla Moratti. Allora andarono a votare 83 mila persone, questa volta l’affluenza stimata è di 90 mila persone. Un dato che se fosse confermato sarebbe indice che qualcosa a sinistra a Milano si sta finalmente muovendo. E in effetti tutti i candidati sono impegnati soprattutto a svincolarsi dalle gabbie dei partiti del centrosinistra che da queste parti hanno inanellato una sconfitta dietro l’altra. Giuliano Pisapia, inizialmente sostenuto da Sel, ormai è apprezzato da un largo fronte che va ben al di là della sinistra «radicale»; attrae anche uomini del Pd e piace a professionisti, movimenti e fasce più popolari. Stefano Boeri, l’architetto appoggiato dal Pd, ha un buon impatto mediatico ma ha due handicap, il primo è proprio il fatto che rischia di essere percepito come il candidato dei Democratici, che a Milano e in Lombardia non fanno che seguire la linea delle destre in cerca di consenso per poi perdere clamorosamente ad ogni elezione. Basti pensare alle politiche di Penati sui rom e all’ultima convention varesotta. Il secondo handicap è che ha collaborato con la giunta e con alcuni immobiliaristi, anche se proprio per questo è il più esperto su uno dei temi cruciali della campagna elettorale, l’Expo. Il costituzionalista Valerio Onida, invece, si è candidato su proposta di 72 personalità, si rivolge al cattolicesimo progressista, ma non solo, che in questi giorni è impegnato in una dura lotta con la giunta Moratti. E’ un outsider tostissimo che non va sottovalutato. Se poi il vincente sarà davvero Pisapia, per la prima volta dopo trent’anni, i milanesi potranno votare un candidato sindaco che non solo non si vergogna, ma rivendica di essere di sinistra. (g.sal)
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