Kippah, le scuse di Ciarrapico “Volevo far capire chi è Fini”

  Lettera all’Ucei. Il Pd: parole peggiori dell’offesa

  Lettera all’Ucei. Il Pd: parole peggiori dell’offesa

ROMA – Alla fine le scuse sono arrivate. Cinque giorni dopo quella frase su Fini «il rinnegato» e le «kippah» da ordinare per il suo nuovo partito, dopo le critiche del mondo politico, lo sdegno della comunità ebraica, il rischio di sanzioni da parte del Pdl, Giuseppe Ciarrapico prende carta e penna per chiedere scusa. Il senatore ha scritto ieri una lettera indirizzata a Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane. Una risposta, ventiquattrore dopo, alle dichiarazioni di Gattegna che aveva espresso «rabbiae sconforto nel vedere e ascoltare l’esternazione di Ciarrapico». Il senatore parla di «equivoci» e di «comprensibile indignazione» da parte di «autorevoli esponenti della vostra comunità». «Non era mio intendimento – scrive Ciarrapico – ma non per questo intendo indugiare più a lungo nel porgerle le mie più sentite scuse. La contestata espressione da me utilizzata, lungi dal voler arrecare offesa all’ebraismo e agli ebrei, e men che meno alla tragica memoria dell’Olocausto, era finalizzata esclusivamente a sottolineare una delle tante contraddizioni che hanno contrassegnato la parabola politica di Gianfranco Fini». Solo critica politica, «una semplificazione iconografica», sostiene Ciarrapico per descrivere «l’altrui attitudine ai repentini cambi di rotta». Poi il senatore rivendica di potersi «onorare di aver indossato in tempi non sospetti e lontano dai riflettori il copricapo che tanto significa per la vostra cultura che nel mio piccolo, con la mia attività di editore, ho contribuito a far conoscere in Italia». Le scuse di Ciarrapico, però, non placano le polemiche. «Come italiano ebreo – afferma il senatore Pd Emanuele Fiano – ritengo che le scuse di Ciarrapico inviate oggi alle comunità ebraiche italiane siano, se possibile, peggiori nel contenuto delle parole utilizzate in Senato la settimana scorsa». Per Fiano «il senatore non capisce o non vuole capire che continuarea indicare l’amicizia di Fini con gli ebrei come un elemento di contraddizione conferma un’offesa incomprensibile e gravissima. Errare è umano, ma perseverare è diabolico».
«Parole che fanno male al Paese», è il commento di Walter Veltroni. E ieri l’opposizione in Campidoglio per protestare contro le parole di Ciarrapico, si è presentata nell’aula Giulio Cesare, indossando la kippah.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password