L’ex ufficiale nazista, condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, può andare a fare la spesa, in farmacia e alla messa. Il suo avvocato vuole più libertà .
L’ex ufficiale nazista, condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, può andare a fare la spesa, in farmacia e alla messa. Il suo avvocato vuole più libertà .
L’ex ufficiale delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine e in stato di detenzione domiciliare nella casa romana del suo avvocato, gode attualmente di alcuni benefici che gli consentono, tra l’altro, di uscire «per fare la spesa, andare a messa, in farmacia e far fronte a quelle che il codice definisce “indispensabili esigenze di vita”». Lo ha confermato all’agenzia Ansa il suo legale, Paolo Giachini, secondo il quale «ciò avviene da circa un anno, ma la notizia è rimasta finora riservata».
Nel giugno 2007 Priebke aveva ottenuto dal tribunale militare di sorveglianza il permesso di lavoro esterno dai domiciliari: un provvedimento che aveva suscitato molte polemiche e che fu prima sospeso dal giudice e poi annullato dalla Cassazione.
L’avvocato contesta però che Priebke, 97enne, venga sempre «forzosamente» accompagnato nelle sue uscite dalla polizia («che deve avvisare un giorno e mezzo prima»), mentre «dovrebbe essere un servizio concordato». «La persona che si interessa di Priebke, facendogli la spesa e provvedendo ad altre incombenze, da tempo non può più farlo per motivi di salute e dunque – spiega Giachini – abbiamo chiesto al Tribunale militare di sorveglianza semplicemente di applicare quanto prevede la legge. Si tratta, in particolare, dell’art. 284 del codice di procedura penale in base al quale se la persona agli arresti domiciliari “non può altrimenti provvedere alle sue indispensabili esigenze” può essere autorizzata ad assentarsi nel corso della giornata dal luogo di arresto, che è casa mia, per il tempo necessario a provvedere a queste esigenze. La nostra istanza è stata accolta e così Priebke, da circa un anno, può godere di alcune ore di permesso alla settimana».
«Il problema – aggiunge Giachini – è che la polizia non vuole lasciarlo mai solo. Intendiamoci: sappiamo che questo è dovuto anche alla necessità di tutelare la sua incolumità, per quanto nelle sue uscite Priebke non sia mai stato oggetto di offese o, peggio, azioni violente. La gente lo riconosce, ma probabilmente nessuno ha voglia di prendersela con un vecchio di quasi cento anni. Eppure, non è libero, se vuole, di andare a pregare in chiesa da solo. Dove c’è lui c’è sempre la polizia».
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