Roma, colpo di pistola all’inguine per l’avvocato Manca. E nell’indagine spuntano finanzieri collusi: coprirono l’evasione da due miliardi
Roma, colpo di pistola all’inguine per l’avvocato Manca. E nell’indagine spuntano finanzieri collusi: coprirono l’evasione da due miliardi
ROMA – Gli hanno sparato in strada, davanti al portone del suo studio, nel cuore dei Parioli, il quartiere bene della capitale. È stato così gambizzato l´avvocato Piergiorgio Manca, legale protagonista di importanti processi: dal rapimento di Giuseppe Soffiantini all´omicidio dell´ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, dal maxiprocesso a Cosa Nostra fino al recente incarico di co-difensore di Marco Iannilli, il commercialista che presentò Cola a Mokbel, ascoltato dalla magistratura per l´affare Digint Finmeccanica.
Poco dopo le 20, ieri sera, due uomini, in sella a uno scooter, hanno aspettato il penalista accanto al suo motorino, al numero 86 di via Ruggero Fauro, la stessa strada dove anni fa Maurizio Costanzo scampò a un attentato della mafia. L´avvocato conosce i suoi aggressori: ne sono convinti gli investigatori del nucleo operativo di via In Selci. E potrebbero essere gli stessi che, 5 mesi fa, sempre in via Fauro, gli spararono senza centrarlo.
Alcuni testimoni hanno raccontato ai Carabinieri che il legale, 64 anni, è stato avvicinato da uno dei due. Il complice è rimasto sullo scooter, a pochi metri di distanza, pronto a fuggire. Tra Manca e l´aggressore è nata una discussione, seguita da una colluttazione. La lite si è conclusa con l´esplosione di due colpi di pistola: uno, forse intimidatorio, è andato a vuoto. Il secondo invece si è conficcato nell´inguine sinistro del penalista. Segno evidente, secondo i militari, che si trattava di un avvertimento. Da quella poca distanza, se avessero voluto ucciderlo lo avrebbero fatto.
I banditi dopo il ferimento si sono allontanati sullo scooter e l´uomo è rimasto a terra, in una pozza di sangue, ma è riuscito a prendere il cellulare e a dare l´allarme al 112. Trasportato come codice rosso in ambulanza al Policlinico Umberto I, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. I carabinieri lo hanno interrogato nella notte. «Non li conosco, non li ho mai visti» ha detto dei suoi aggressori. Non è la prima volta che il penalista, già difensore di mafiosi e di anarco-insurrezionalisti, è vittima di agguati e di minacce. Ad aprile qualcuno provò a sparargli, al termine di una colluttazione, sempre sotto il suo studio legale. L´uomo andò a farsi medicare e disse che si era fatto male da solo.
Proprio ieri nell´inchiesta sulla mega truffa da due miliardi di Fastweb e Telecom Italia Sparkle si è scoperto che gli investigatori della Finanza coprivano le attività criminali del gruppo di Gennaro Mokbel. È una nuova svolta nelle indagini, che arriva dopo le rivelazioni di due degli indagati, Augusto Murri e Fabio Arrigoni, rientrato in Italia dopo una latitanza a Panama. Il mancato pagamento delle imposte da parte di Fastweb e Telecom, si scopre ora, è stato possibile grazie alla complicità di finanzieri collusi, tra cui alcuni ufficiali.
0 comments