Gli scontri del 31 ottobre in via del Tritone a Roma

Adunata sediziosa, rapina, violenza, resistenza e lesioni aggravate a danno di pubblici ufficiali, danneggiamenti aggravati sono i reati più gravi contestati a vario titolo alle 17 persone colpite dalle misure cautelari adottate dalla magistratura romana dopo le indagini delle forze dell'Ordine.

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Movimenti per la casa, dopo gli arresti corteo da Porta Pia

Gli scontri del 31 ottobre in via del Tritone a Roma

Adunata sediziosa, rapina, violenza, resistenza e lesioni aggravate a danno di pubblici ufficiali, danneggiamenti aggravati sono i reati più gravi contestati a vario titolo alle 17 persone colpite dalle misure cautelari adottate dalla magistratura romana dopo le indagini delle forze dell’Ordine.

Gli scontri del 31 ottobre in via del Tritone a Roma

Adunata sediziosa, rapina, violenza, resistenza e lesioni aggravate a danno di pubblici ufficiali, danneggiamenti aggravati sono i reati più gravi contestati a vario titolo alle 17 persone colpite dalle misure cautelari adottate dalla magistratura romana dopo le indagini delle forze dell’Ordine.

Tra i reati più gravi, il furto di manganelli – mai ritrovati – e uno scudo delle forze dell’ordine, rinvenuto dopo gli scontri nei pressi di via del Tritone.

“Sono venuti a prendermi alle 6.30 di stamattina – racconta Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani – per le accuse di adunata sediziosa, violenza, resistenza e lesioni aggravate in danno di pubblici ufficiali, oltre alla rapina degli sfollagenti delle forze dell’ordine. Ora mi trovo in caserma a via Genova, dove hanno separato me e Luca dagli altri arrestati. Oltre agli arresti – spiega Di Vetta – sono stati emessi provvedimenti con obbligo di firma e altre misure restrittive nei confronti di altri 10 partecipanti all’evento”.

Tra gli arrestati per gli scontri, ci sono anche tre stranieri: un cittadino marocchino, uno algerino e uno yemenita. Per quanto riguarda le indagini sulla giornata, la Digos ha fatto sapere che si continua nella visione di filmati e immagini per individuare eventuali altri responsabili. Gli arrestati sono stati individuati infatti dai filmati della polizia scientifica che hanno ripreso il momento dell’arrampicata sul blindato della polizia. ”Le immagini – ha spiegato il capo della Digos, Diego Parente – sono eloquenti e mostrano l’accanimento nei nostri confronti, una violenza pre ordinata con l’intenzione di arrivare allo scontro. Si tratta di una pagina non proprio edificante della libertà di espressione del pensiero, non può essere tollerata la violenza come è avvenuto in questa circostanza”.

”C’è stata una cooperazione perfetta – ha spiegato il colonnello, Salvatore Cagnazzo, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma – tra carabinieri e polizia e che ha portato a questo risultato anche perché non era facile riconoscere alcuni personaggi autori delle aggressioni perché travisati”. Alcune misure cautelari sono state eseguite in alcuni palazzi occupati nella Capitale e non si sono registrati problemi di ordine pubblico.

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