L’ultradestra vince anche in Austria e adesso trema il governo di Vienna

Alle elezioni in Stiria trionfa il movimento xenofobo. In calo i socialdemocratici.  Immigrazione e crisi economica temi dominanti in campagna elettorale: i partiti tradizionali non hanno dato risposte chiare

Alle elezioni in Stiria trionfa il movimento xenofobo. In calo i socialdemocratici.  Immigrazione e crisi economica temi dominanti in campagna elettorale: i partiti tradizionali non hanno dato risposte chiare

BERLINO – Nuovo successo dell´ultradestra in Europa, dopo l´Olanda e la Svezia. Ancora una volta, in uno dei paesi più prosperi e moderni del Vecchio continente, parole dure contro l´immigrazione islamica pagano. Conquistano in modo trasversale elettori conservatori o progressisti. Alle elezioni nella Stiria, bastione rosso e uno dei più importanti Stati federali austriaci, la Fpoe, cioè il partito nazionalconservatore e dichiaratamente anti-islamico, vola. Sottrae voti a tutti: alla socialdemocrazia (Spoe) che resta prima forza politica, ai democristiani (Oevp), e persino al Partito comunista austriaco (Kpoe). Una estrema propaganda online, con giochi internettiani in cui vinci se abbatti il minareto col muezzin o elimini la moschea dal paesaggio urbano austriaco, è stata la chiave del successo della destra radicale. Successo dei messaggi più espliciti, nello Stato la cui capitale, Graz, è la seconda città austriaca, moderna e multiculturale come Milano, Monaco o Lione.
«Grande vittoria, siamo molto soddisfatti», ha detto Heinz-Christian Strache, leader della Fpoe. A lui, erede politico del capo storico dell´ultradestra austriaca Joerg Haider, morto in un grave incidente d´auto, gli elettori stanno dando un ruolo sempre più centrale. Soprattutto in vista della partita decisiva. Cioè il 10 ottobre, quando la capitale Vienna voterà per il rinnovo del suo governo. Vienna è “città rossa” (socialdemocratica) fin dai tempi di Francesco Giuseppe, ma negli ultimi sondaggi la destra radicale è in decollo. È certa di conquistare tra il 20 e il 25 per cento dei consensi.
I risultati quasi definitivi del voto in Stiria, resi noti ieri sera, danno un´indicazione chiarissima. La socialdemocrazia resta primo partito col 38,2 per cento dei voti, ma perde 3,2 punti percentuali. I democristiani ne perdono 1,5, scendendo a 37,1. La destra radicale sale da poco più del 4 per cento al 10,8, insomma un risultato a metà tra raddoppio e tripletta. Inquieti e nervosi per le sfide della crisi economica internazionale e soprattutto dell´immigrazione musulmana, molti elettori hanno voltato le spalle ai partiti storici. Come in Olanda, come in Svezia. Il leader socialdemocratico della Stiria, Franz Voves, ha detto che per restare governatore tratterà con tutti, anche con la destra radicale. Uno sdoganamento chiarissimo, e quasi senza condizioni.
(Ha collaborato Luca Faccio)

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