Anonymous viola il computer di Scopelliti

«Lo faremo con altri»

C’è un documento classificato come «riservato» della Dia sui legami tra l’Italia e i narcotrafficanti messicani; ma anche il verbale di una multa della polizia municipale di Catanzaro e la lettera dei produttori della fiction su Gianni Versace che chiedono un aiuto per sbloccare lo stallo in Rai.

«Lo faremo con altri»

C’è un documento classificato come «riservato» della Dia sui legami tra l’Italia e i narcotrafficanti messicani; ma anche il verbale di una multa della polizia municipale di Catanzaro e la lettera dei produttori della fiction su Gianni Versace che chiedono un aiuto per sbloccare lo stallo in Rai.

Sono i file che erano custoditi nei pc di Giuseppe Scopelliti, il presidente della giunta calabrese, e di altri dirigenti della Regione. Violati e messi in rete dai pirati informatici di Anonymous.
«Buon giorno popolo libero del mondo!» esordiscono gli hacker su cyberguerrilla.org , e via di seguito quasi 400 megabyte di testi e atti ufficiali.
Solo un primo attacco, minacciano, atto iniziale di una più vasta campagna contro le amministrazioni regionali. Prossime puntate già annunciate sui governatori di Lombardia, Sicilia, Toscana, Campania e Puglia.
Scopelliti ha scoperto ieri mattina che la sua «intimità» digitale può essere violata con facilità (non solo i contenuti presenti nel computer ma anche quelli di smartphone e altri device ). E ovviamente non l’ha presa bene. «La diffusione da parte di Anonymous della mia posta privata è un fatto gravissimo che abbiamo denunciato alla polizia postale». Tuttavia, nel merito dei file , mostra tranquillità: «Dimostrano senza dubbio la limpidezza del mio operato. Si tratta di corrispondenza e documenti che attengono alla mia attività politico-istituzionale e che rafforzano la correttezza e trasparenza del mio agire».
Oltre al rapporto riservato della Dia (in cui si cita il pdl Gianpaolo Bevilacqua, arrestato lo scorso luglio) anche la prima pagina del verbale di interrogatorio di Nadia Dagrada, la segretaria di Umberto Bossi, sentita come testimone nell’inchiesta sui presunti rapporti tra ‘ndrangheta e Lega Nord. Anche se lo staff del governatore precisa che solo una parte dei documenti sono a lui riferibili.
I pirati spiegano perché lo hanno preso di mira: «Giuseppe (usano il nome di battesimo, ndr ) non ha fatto niente per combattere la mafia, anzi nemmeno ci ha provato».
Curiosamente tra le lettere rese pubbliche c’è anche un elogio al governatore da parte dell’Unodoc, l’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità. Il merito? Aver finanziato un progetto sui beni confiscati.
Riccardo Bruno
(Ha collaborato
Antonio Ricchio)

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