Un articolo dello storico Nicola Adduci pubblicato sulla rivista «Studi storici» dell’Istituto Gramsci riscrive la fine di Dante di Nanni, figura mitica della resistenza gappista.
Un articolo dello storico Nicola Adduci pubblicato sulla rivista «Studi storici» dell’Istituto Gramsci riscrive la fine di Dante di Nanni, figura mitica della resistenza gappista.
Lo riferisce il quotidiano la Stampa, che dà conto anche dei pareri, alcuni critici, suscitati dallo scritto.
Certo, di questi tempi e dopo Pansa il rischio di cinici revisionismi esiste, non solo come reazione agli eccessi mitizzanti e retorici di ieri ma come strategia politico-culturale. Va detto che Di Nanni era e rimane una figura eroica, quale che sia la dinamica della sua morte. Ma è vero che chiunque e da decenni poteva sapere che il racconto che fa Giovanni Pesce nel suo Senza Tregua su questo punto era probabilmente romanzato. Dato che nel precedente e assai meno conosciuto libro dello stesso Pesce (Soldati senza uniforme) la vicenda della morte di Di Nanni è raccontata in modo differente: in un caso Pesce sarebbe stato presente sul luogo dove Dante era stato circondato, nell’altro no.
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