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Scontri a Roma: i filmati scagionano i sei arrestati

Il Gip: “Non hanno attaccato le forze dell’ordine, né lanciato bombe-carta”
Il Gip: “Non hanno attaccato le forze dell’ordine, né lanciato bombe-carta”

Sono stati i video a scagionare i sei ragazzi finiti agli arresti durante gli scontri dello scorso 19 ottobre a Roma. Gli stessi video con i quali le forze dell’ordine avrebbero dovuto identificare i “violenti” e metterli sotto processo. Alla fine però le cose sono andate nel verso opposto. Le immagini finite in quei nastri infatti dimostrano come i sei, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, in realtà non hanno preso parte agli scontri che ci sono stati davanti il ministero dell’Economia. Ieri ci sono stati gli interrogatori di garanzia e il gip Riccardo Amoroso avrebbe dovuto decidere se convalidare o meno gli arresti. Alla fine, tutti sono stati rimessi in libertà. Sentenza questa impugnata, a fine serata, dal pm romano Luca Palamara. Determinanti per la scarcerazione sono stati appunto i video che testimoniano come i ragazzi stavano semplicemente partecipando alla manifestazione. Addirittura un video, finito sul Tg1, mostrava come i fermati di sabato non avessero assolutamente lanciato bombe carta né tanto meno altri oggetti contro la polizia che presidiava i palazzi del potere.
SIGNIFICATIVA è la storia di Annunziata Celeste, 22enne di Napoli, finita in manette mentre attraversava via XX settembre, sede del ministero dell’Economia. A raccontare come è stata arrestata è il padre che ieri, insieme a un centinaio di persone, si trovava davanti al carcere di Regina Coeli. “Mia figlia – spiega Corrado Celeste – era venuta a Roma per manifestare democraticamente e da un filmato che ho potuto visionare, si vede lei che aiuta una sua amica caduta prima di essere arrestata”. “Sono orgoglioso della sua solidarietà verso l’amica caduta – prosegue il padre – perché se fosse scappata forse non l’avrebbero fermata. Lei studia all’università a Napoli ed è una ragazza tranquilla. Siamo in democrazia ed è quindi normale poter partecipare a cortei. Ieri le volevo consegnare un libro di Sciascia, ma purtroppo non è stato possibile: io ho fiducia comunque nella giustizia e nelle regole dello Stato”, conclude. Ed è lo stesso padre che quando ha saputo della scarcerazione della figlia tra le lacrime ha urlato “In Italia c’è una giustizia”. Come Annunziata, un altro ragazzo di 24 anni è stato arrestato. Si chiama Giovanni Sacco ed è anche lui campano, precisamente di Caserta. Giovanni è stato arrestato nel tratto di strada che va da Porta Pia – la piazza dove si è conclusa la manifestazione di sabato e dove sono state montate le tende – a Piazza Fiume. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Francesco Romeo, stava camminando insieme ad alcuni amici quando si è infilato un berretto. Questo è bastato per far scattare le manette da parte di alcuni agenti in borghese in quanto il giovane “dava l’impressione di volersi travisare”, come cita il verbale di arresto.
DAVANTI AL GIP Riccardo Amoroso i legali di Giovanni Sacco hanno presentato una sequenza di fermo immagine che hanno convinto il giudice a ritenere che non ci fossero le condizioni per l’arresto. “Il Gip lo ha detto chiaramente – ha commentato l’avvocato Francesco Romeo – il giovane, come tutti gli altri, non doveva e non poteva essere arrestato”. Sono queste due delle storie dei sei finiti in carcere. Si tratta di Massimo Forina, 23 anni, Rafael Campagnolo, 30 anni, Giovanni Sacco, 24 anni, Sara Vertuccio, 24 anni, Annunziata Celeste, 22 e Raffaele Durno, 50enne. Dopo ieri sono ritornati tutti in libertà. E fuori dal carcere di Regina Coeli, dove sono stati trattenuti in questi giorni, ad aspettarli oltre i parenti amici, hanno trovato anche una folla che esprimeva loro solidarietà, “Tutti liberi” urlano e stavolta lo sono davvero.

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