Un software controlla gli studenti e l’Ebook diventa una prigione

«Mi rendo conto che sembra una specie di Grande Fratello, ma è a fin di bene»: così il preside di un corso in economia ha risposto a un giornalista che gli chiedeva di commentare l’adozione del software CourseSmart da parte di molti college americani. CourseSmart, sviluppato per conto di alcuni grandi editori, fra cui Pearson e McGraw-Hill, è una tecnologia che consente di verificare a distanza come gli studenti interagiscono con i libri elettronici di testo.

«Mi rendo conto che sembra una specie di Grande Fratello, ma è a fin di bene»: così il preside di un corso in economia ha risposto a un giornalista che gli chiedeva di commentare l’adozione del software CourseSmart da parte di molti college americani. CourseSmart, sviluppato per conto di alcuni grandi editori, fra cui Pearson e McGraw-Hill, è una tecnologia che consente di verificare a distanza come gli studenti interagiscono con i libri elettronici di testo.
Sarebbe il caso di inserire l’avviso «Attento: l’ebook ti osserva!» sul frontespizio, visto che il testo «vede» quante volte e per quanto tempo viene letto dallo studente, se costui prende appunti e se effettua sottolineature, dopodiché trasmette tali informazioni al docente, il quale ne terrà conto nella valutazione (se avete fatto bene i quiz, ma avete trascorso poco tempo a leggere il libro, non aspettatevi voti elevati). A parte il fatto che gli studenti hanno subito trovato modo di buggerare il software (per esempio, lasciando il libro «acceso» mentre guardano la tv), e a parte il fatto che molti si sono lamentati di essere stati penalizzati dall’abitudine di prendere appunti su foglietti di carta, invece di evidenziare i passaggi del testo elettronico, è chiaro che siamo di fronte a un ennesimo, inquietante esempio di invasione digitale della privacy.
Si potrebbe obiettare che il gioco a guardie e ladri fra docenti e studenti per verificare se, quanto e come i secondi studiano, è antico come il mondo e che CourseSmart è solo una versione modernizzata di tale nobile tradizione, ma le cose non sono tanto semplici. In primo luogo, perché le informazioni non arrivano solo al docente, ma anche all’editore, il che fa dubitare che analoghi dispositivi siano associati ad altri ebook in commercio, onde trasmettere agli uffici marketing informazioni sulle abitudini di fruizione del lettore. Poi, perché il fatto che a essere invasi siano lo spazio ed il tempo extrascolastici rischia di trasformare la scuola in una istituzione totale. Infine perché, in questo modo, si educano le persone a considerare «normale» il controllo a distanza fin dai banchi di scuola.

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