Dall’antica Roma fino allo Ior l’ultimo libro di Augias racconta i misteri della Santa Sede Una parte è dedicata alla storia delle guardie svizzere con il giallo Cédric Il saggio mescola testimonianze e personaggi con le vicende dei palazzi e degli edifici
Dall’antica Roma fino allo Ior l’ultimo libro di Augias racconta i misteri della Santa Sede Una parte è dedicata alla storia delle guardie svizzere con il giallo Cédric Il saggio mescola testimonianze e personaggi con le vicende dei palazzi e degli edifici
Nel 1963 Otto Preminger girò Il cardinale: un kolossal che dura poco meno di tre ore e racconta, attraverso le vicende di un prete irlandese, le contraddizioni della Chiesa cattolica, titolare nei secoli del messaggio cristiano, con tutta la sua carica rivoluzionaria di amore e di pace, ma anche soggetto politico particolarissimo, con una auctoritas addirittura divina, che tuttavia non si sottrae, né si è mai sottratta alle trame di questo mondo. Il film di Preminger, bello ed eccessivo, mi è tornato in mente leggendo il nuovo saggio di Corrado Augias, I segreti del Vaticano (Mondadori, pagg. 365, euro 19.50) che, come spiega il sottotitolo, racconta “storie, luoghi, personaggi di un potere millenario” – come dire che dal libro di film se ne potrebbero trarre a decine, però con una sceneggiatura che in parte si ripete. Le trame per il potere, infatti, offuscano spesso l´operato di chi sceglie povertà e umiltà per esercitare la propria missione.
Il cuore dell´autore, lo si capisce subito molto bene, è dalla parte, diciamolo con linguaggio moderno, dei preti di base, quelli che scelgono di stare fra la gente e spesso disobbediscono alle gerarchie. L´opera dei don Mazzi, don Ciotti e don Gallo, per non citarne che tre, è del resto ben nota e apprezzata così come molti ricordano la figura di dom Franzoni, abate di San Paolo, di cui scrisse Pasolini: «non c´è predica di dom Franzoni che prendendo convenzionalmente il pretesto o dal Vangelo o dalle Lettere di Paolo, non arrivi implacabilmente ad attaccare il potere». Per aver difeso la libertà di scelta dei cattolici nei confronti del referendum sul divorzio e aver più tardi dichiarato che avrebbe votato Pci, dom Franzoni venne sospeso a divinis e poi ridotto allo stato laicale. In duemila anni di storia della Chiesa, l´uomo che contrasta potere e gerarchia è tutt´altro che un inedito. Fra Dolcino che predicava la povertà fece una fine orribile. Per secoli la Chiesa ha esercitato una forma di autorità assoluta contro chi osava criticare, disobbedire o anche solo discutere, usando la pena di morte, previa tortura, per sconfiggere il nemico. Una vicenda infinita, di cui solo in tempi recenti Giovanni Paolo II ha fatto in parte ammenda.
Corrado Augias ha messo a punto una forma di raffinata divulgazione rileggendo insieme al suo pubblico, ormai vastissimo, di lettori una storia bimillenaria di ombre, ma anche di luci. Qui prende le mosse dalla descrizione del potere di Nerone, l´imperatore assassino ed incendiario, persecutore dei cristiani. Con abile regia e sfruttando il “fermo immagine” l´autore inquadra l´azione dei personaggi, lasciando spesso la parola ai testimoni del tempo. Sarà così per tutto il libro, con una accorta mescolanza tra episodi accaduti nei nostri anni e vicende remote, “raccontate”, magari ancora oggi, da palazzi, castelli e chiese che hanno sfidato i secoli e sono giunti fino a noi. Testimoni di pietra, che, opportunamente interrogati, svelano segreti in abbondanza. Per Augias, che passa da San Pietro a Castel Sant´Angelo, dal Quirinale alla Sistina per giungere alle anonime palazzine dell´Opus Dei, sono protagonisti eccellenti, quasi interlocutori privilegiati. Ma tornando al “montaggio” del libro, dall´antichità remota di Nerone si balza ad una storia dei nostri giorni, un giallo tutt´altro che chiaro.
«La sera del 4 maggio 1998 tre corpi vengono trovati all´interno delle mura vaticane, in un appartamento a poca distanza dagli alloggi privati del pontefice. Due uomini e una donna». Si tratta del colonnello delle guardie svizzere Alois Estermann, di sua moglie Gladys e del giovane caporale Cédric Tornay. La versione ufficiale data dal Vaticano è quella di un omicidio dei due ad opera del giovane Cédric, che si sarebbe poi suicidato. Una vendetta per una mancata benemerenza. La storia, di cui sono state date spiegazioni diverse, dal delitto passionale gay che avrebbe visto Cédric amante del colonnello, all´intrigo tra massoneria e Opus Dei, è comunque irrisolta.
Augias ne approfitta per raccontare anche la vicenda delle guardie svizzere, la cui creazione si deve a Giulio II della Rovere, il papa di Michelangelo, nel 1506, ma anche per puntualizzare i privilegi del Vaticano attuale stabiliti dal Concordato. L´extraterritorialità garantisce una giurisdizione sovrana, che non può essere sottoposta a vincoli di nessun genere. In poche parole nessun giudice esterno può impugnare la decisione vaticana di archiviare un caso così scopertamente “aggiustato”. Alla madre del giovane Cédric che chiedeva di far luce sulla morte del figlio e sulle sue vere cause è stato opposto un sostanziale diniego. D´altra parte neppure sull´intricato caso Marcinkus e sullo Ior è stato possibile indagare da parte delle autorità italiane che cercavano ulteriori prove sul riciclaggio di danaro sporco. E´ la vicenda, intricatissima, che vede coinvolto Roberto Calvi, impiccato sul ponte dei Frati Neri a Londra come in un thriller dozzinale e Michele Sindona avvelenato in carcere. Quando si tratta di soldi o di temi imbarazzanti il Vaticano sceglie la via del silenzio: o meglio, sceglie la via più conveniente per difendere la reputazione della Santa Sede, come ha pervicacemente fatto per decenni anche nel caso dei preti pedofili. «Troncare, sopire…»: Manzoni se ne intendeva.
Di capitolo in capitolo, scorrono le vicende della Chiesa e della Santa Sede antica, quando poteva capitare che il papa avesse un´amante come Marozia (siamo nel Medio Evo) o che il cadavere di un pontefice, come Formoso, fosse riesumato per essere fatto a pezzi e gettato nel Tevere, ma poteva anche accadere che un pontefice facesse stare l´imperatore per tre giorni nella neve prima di accordargli udienza, come capitò nella poi proverbiale Canossa. I Papi ritennero loro diritto per secoli imporre la loro autorità ai re e agli imperatori in quanto emanazione del potere di Dio, anzi vicari di Dio in terra.
In epoca moderna proprio un dramma intitolato Il Vicario di Rolf Hochhuth (1963) metteva sotto accusa papa Pacelli, accusato d´essere rimasto quasi indifferente di fronte all´Olocausto. E´ materia ancora incandescente, rilanciata dal processo di canonizzazione di Pio XII. D´altra parte la Chiesa cattolica è stata per secoli antisemita e solo da poco la situazione è radicalmente cambiata. E´ un fatto che Mein Kampf, il breviario di Hitler, non sia mai stato messo all´Indice e che comunque il nemico fosse molto più il comunismo ateo che non il nazismo con tutti i suoi misticismi pagani. In chiusura Augias riporta un passo del cardinal Martini, che dopo aver sognato per tutta la vita una Chiesa povera e umile, ha deciso, in vecchiaia, di pregare per la Chiesa.
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