La risoluzione radicale sul diritto di voto dei detenuti sarà discussa martedì prossimo alla Camera dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali riunite in seduta congiunta. Incassano vittoria i Radicali che per ottenere la calendarizzazione della risoluzione hanno raccolto firme di deputati di tutti gli schieramenti politici (tranne la Lega), e organizzato iniziative nonviolente come la battitura delle sbarre nel carcere romano di Regina Coeli o lo sciopero della fame di Marco Pannella, Rita Bernardini e Irene Testa, segretaria dell’associazione Detenuto ignoto, che hanno digiunato per 41 giorni.
La risoluzione radicale sul diritto di voto dei detenuti sarà discussa martedì prossimo alla Camera dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali riunite in seduta congiunta. Incassano vittoria i Radicali che per ottenere la calendarizzazione della risoluzione hanno raccolto firme di deputati di tutti gli schieramenti politici (tranne la Lega), e organizzato iniziative nonviolente come la battitura delle sbarre nel carcere romano di Regina Coeli o lo sciopero della fame di Marco Pannella, Rita Bernardini e Irene Testa, segretaria dell’associazione Detenuto ignoto, che hanno digiunato per 41 giorni. «Da sempre un diritto previsto non può nella realtà dei fatti essere esercitato – scrivono i Radicali – fino a questo momento è stato messo nella condizione di votare solo qualche centinaio di persone fra gli aventi diritto nelle carceri». In occasione della discussione, i Radicali organizzano una “cacerolada” al Pantheon, per poi spostarsi nei pressi di Piazza Montecitorio.
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