Neofascismo. Escalation per le strade del VII Municipio di Roma, è sfida fra Forza nuova e Casapound. La denuncia di Pd e Anpi: «Comune strabico, le loro occupazioni non vengono toccate»
ROMA. Roma, sabato primo luglio. È notte. Tre ragazzi studiano per gli esami universitari prima delle vacanze. Sono alla sezione del Pd Subaugusta in via Giuseppe Chiovenda, quartiere Don Bosco. Verso l’una cominciano a sentire rumori strani. Sentono colpi alla porta e voci che deridono e minacciano. Urlano di venire fuori. Non si muovono. «La porta blindata della sezione li ha protetti dal peggio», racconta Rosa Ferraro, segretaria dei Giovani democratici nel settimo municipio.
Le minacce vanno avanti per una ventina di minuti, poi gli aggressori levano le tende. I ragazzi nel frattempo hanno chiamato Rosa e la polizia, che arrivano poco dopo seguiti da Digos e scientifica. Una volta fuori trovano l’ingresso della sezione imbrattato di scritte e di simboli fascisti, una bomboletta di vernice in terra. A compiere il raid sono stati in quattro. Uno di loro è stato riconosciuto e poi denunciato. È un militante di Forza Nuova, il movimento di stampo neofascista fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello nel 1997 che sconta la concorrenza spietata di Casapound Italia.
FORZA NUOVA STA PROVANDO a rianimarsi attraverso movimenti collaterali. Come “Roma ai Romani” il cui leader Giuliano Castellino è incappato in numerose peripezie giudiziarie, l’ultima un’accusa di frode al Sistema sanitario nazionale per oltre un milione di euro.
Il primo luglio i fascisti non si dedicano solo ai giovani democratici. Nella stessa notte gli aggressori colpiscono il centro sociale Corto Circuito a seicento metri dalla sezione Subaugusta, il centro sociale Spartaco vicino Cinecittà, la biblioteca autogestita Bam a Centocelle, la sede di Potere al Popolo. «Un’azione su vasta scala» la definisce Fabio Pari della sezione dell’Anpi del settimo municipio di Roma, «contro luoghi che sono attivi sul territorio e dichiaratamente antifascisti».
A ROMA LE AGGRESSIONI di stampo neofascista e neonazista non sono una novità. Sulla mappa interattiva realizzata dal 2014 dal collettivo antifascista bolognese Infoantifa Ecn, che monitora le aggressioni più violente su tutto il territorio nazionale, nella capitale se ne possono contare 27, oltre a una miriade di azioni minori.
Ma i fatti del primo luglio spostano l’attenzione sul settimo municipio che si estende da Piazzale Appio fino a Ciampino e conta oltre 300mila abitanti. Qui la presenza «nera» si percepisce. Una scritta a Porta Metronia recita: «Benvenuti a San Giovanni feudo dei fascisti di Forza Nuova». E i muri dei palazzi sono tappezzati da croci celtiche, simboli di Forza Nuova, frasi incitanti l’odio razziale. I licei e gli istituti di zona sono luoghi di reclutamento per Lotta Studentesca, l’organizzazione giovanile di Fn, e Blocco Studentesco l’omologa di Casapound. Incitano alla difesa della scuola pubblica e della tradizione italiana e alle «passeggiate notturne» per la sicurezza nelle strade.
QUEST’ANNO la commemorazione della strage di Acca Larenzia che richiama tutti gli anni la destra romana a Colli Albani per ricordare i due militanti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi di fronte alla sede del Msi in Via Acca Larentia, non è stato un semplice raduno per nostalgici ma una sorta di «Pride» fascista. «C’è stata una massiccia partecipazione, la più alta degli ultimi anni. I partecipanti ostentavano più del solito l’adesione al fascismo» racconta Valeria Vitrotti, capogruppo del Pd al consiglio del settimo.
A MAGGIO DELL’ANNO SCORSO Fn ha occupato cinque locali commerciali dello stabile di Via Taranto 57, di proprietà dell’Ater, l’ente che si occupa dell’edilizia residenziale. «Purtroppo la denuncia del gruppo Pd al municipio e all’Ater non ha ancora sortito effetto» spiega Vitrotti. Casapound a sua volta ha occupato una ex sede dell’Inps in Via Assisi. «Queste realtà vengono lasciate tranquille mentre altre, come il centro di aggregazione giovanile “Batti il tuo tempo” a Cinecittà, vengono chiuse» denuncia Pari.
L’OCCUPAZIONE DI SEDI da parte di organizzazioni neofasciste risponde a una strategia di radicamento territoriale già in atto nella zona dell’Appio Latino, dove la destra romana è sempre stata forte. Ma invece è una novità nella zona dell’ex X municipio dove è sempre stata presente la sinistra radicale (nel 2001 fu eletto presidente del municipio Sandro Medici).
IL TENTATIVO DI INFILTRAZIONE in una zona tradizionalmente rossa ha a che vedere con la progressiva debolezza dei luoghi di aggregazione di sinistra, come quelli aggrediti a luglio, nati anche loro in spazi occupati ma che nel tempo sono stati in grado di diventare veri presidi sul territorio. «Le normative comunali sono divenute più stringenti e chiedono a chi occupa un contributo da versare, cosa che alla lunga chi è a corto di risorse non può sostenere. È questo che fiacca l’iniziativa sul territorio, rende il rischio sgombero più concreto e svuota i quartieri di punti di riferimento e di aggregazione sociale», spiega Vitrotti.
Nel novembre scorso un’inchiesta dell’Espresso sulle società legate a CasaPound e quelle legate a Forza Nuova (dal marchio di abbigliamento Pivert agli interessi commerciali in Inghilterra dello stesso Roberto Fiore) ha ricostruito quanto invece quelle organizzazioni possano avere le risorse per mantenere una presenza sul territorio.
«L’AMMINISTRAZIONE comunale a 5 stelle non vede differenze tra destra e sinistra e si concentra sull’approccio legalitario senza guardare a cosa fa per territorio chi occupa gli spazi abbandonati». spiega ancora Vitrotti. «Mettono sullo stesso piano le palestre popolari a prezzi accessibili per tutti e chi riempie i muri con manifesti che invitano a dare cibo prima agli italiani. Se fai passare questo messaggio indebolisci le prime per rafforzare le seconde che si sentono più legittimate e più aggressive».
PER QUESTO dopo l’occupazione di Via Taranto l’anno scorso è nato il «coordinamento antifascista del settimo municipio». Hanno aderito rappresentanti di tante anime della sinistra, dal Pd a Potere al Popolo, dall’Anpi alla Libera di don Ciotti. Il battesimo del coordinamento è una manifestazione a Piazza Re di Roma l’11 novembre. A fine mese la sezione di San Giovanni del Pd invita la giornalista Federica Angeli e il deputato Emanuele Fiano, autore di una legge contro l’apologia di fascismo. Durante il dibattito la sede viene assediata da militanti di Fn e i partecipanti sono costretti a restare dentro i locali fino a quando gli assedianti non si allontanano. Pochi giorni dopo la sezione viene coperta di scritte inneggianti al fascismo. Episodi del genere, più o meno cruenti, si ripetono con una certa frequenza. A maggio del 2018 la storica sezione del Pd Alberone in via Appia Nuova imbrattata.
A FINE GIUGNO AL CONSIGLIO municipale del settimo viene presentata una mozione dal Pd aiutato dal coordinamento antifascista, con la quale si impegna il presidente e la giunta, visti i gravi fatti avvenuti, a verificare che la partecipazione ai bandi municipali sia vietata a chi viola la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista. E a non rilasciare i nulla osta per manifestazioni organizzate dai neofascisti, e infine «a mettere in atto ogni forma di collaborazione con le tutte le autorità competenti e le forze di polizia nel costante monitoraggio dei fenomeni criminosi».
LA MOZIONE VIENE BOCCIATA da un’inedita alleanza tra la maggioranza 5 Stelle e i consiglieri di opposizione di Fratelli d’Italia. A pochi giorni dalle aggressioni del primo luglio.
ALL’ASSEMBLEA CAPITOLINA Giulia Tempesta, consigliera comunale Pd, chiede al Comune di Roma di costituirsi parte civile nel caso di rinvio a giudizio nel processo contro gli aggressori di via Chiovenda. Stavolta invece la mozione viene approvata il 19 luglio all’unanimità. «La solidarietà di tutta l’assemblea è un bel segnale» dichiara Tempesta. Un segnale che potrebbe correggere la rotta del Campidoglio a 5 stelle dopo la sbandata sulla via intitolata a Giorgio Almirante e il mancato appoggio alla mozione in settimo municipio.
Il Coordinamento Antifascista intanto tiene alta la ’vigilanza’ nelle strade del settimo, e con fatica, data la stagione. E prepara un’iniziativa popolare per il prossimo autunno. Si intitolerà Bella Ciao.
* Fonte: IL MANIFESTO
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