Napoli, le cariche lasciano una scia di proteste

Presidio dei movimenti davanti alla Questura dopo la contestazione di lunedì a Renzi. Interrogazione di Si

NAPOLI Ogni visita di Matteo Renzi a Napoli lascia dietro una scia di cariche sui manifestanti. Lunedì gli attivisti sono stati inseguiti in Galleria Umberto, lungo via Chiaia e via Toledo pur di impedire il dissenso. Ieri mattina i ragazzi dei movimenti si sono ritrovanti davanti alla questura per denunciare il modo in cui è stato gestito l’ordine pubblico: «Un imponente dispiegamento di forze ha iniziato a rastrellare la zona. Cariche, percosse, caccia all’uomo, manganellate e perfino minacce: ’Ti sparo in testa!’ ha urlato il vicequestore aggiunto Maurizio Fiorillo a due diversi manifestanti. Si tratta di uno dei protagonisti delle cronache sul G8 di Genova 2001, presente a piazza Alimonda».

Il senatore di Sinistra Italiana Peppe De Cristofaro ha presentato ieri un’interrogazione al ministro degli interni Angelino Alfano. Gli scontri potrebbero ripetersi domani, quando la rete Bagnoli libera arriverà a Roma, appuntamento alle 11 davanti Montecitorio, per la conferenza stampa dedicata alla manifestazione del 23 settembre a Palazzo Chigi contro il commissariamento dell’area ex Italsider.

«Mai vista tanta contestazione sociale così diffusa in tutto il paese nei confronti di un premier – ha commentato ieri Luigi de Magistris -. In teatro Renzi era scortato da Nastasi, che non lo mollava un attimo. Abbiamo chiesto da tempo un incontro su Napoli, non comprendiamo perché debba essere condizionato dalla presenza di un commissario. Non è un tavolo tecnico ma politico-istituzionale».Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è ritornato sulla serata di lunedì al San Carlo: durante l’esibizione del tenore Jonas Kaufmann, ha condiviso il palco reale con il presidente del consiglio ma i due non si sono rivolti la parola. Matteo Renzi vuole imporre la presenza del commissario di governo per Bagnoli, Salvo Nastasi, al tavolo di confronto su Napoli. E’ irremovibile: o il sindaco accetta il commissario oppure la porta di Palazzo Chigi resta chiusa. E’ evidente che il ruolo di Nastasi non è più confinato a Bagnoli. Al San Carlo si muoveva tra i palchi d’onore come il padrone di casa (è stato commissario del lirico durante i contestatissimi lavori di ristrutturazione). In pole position per l’Autorità portuale di Napoli e Salerno c’è un suo amico, Ivano Russo, entrambi sono molto legati al sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Renzi, via social, tira dritto: «Antagonisti e centri sociali che contestano ricorrendo anche alla violenza non ci impauriscono: la mia affettuosa solidarietà alle forze dell’ordine». Il governatore Vincenzo De Luca prova a inserirsi nella disputa: «Penso a un’iniziativa di mediazione. Ci sono 270 milioni per Bagnoli, 300 per l’area metropolitana. Se rimane il litigio permanente mi assumerò l’impegno di fare arrivare i soldi a Napoli».
Lunedì sera le solite fonti di Palazzo Chigi hanno fatto trapelare che sarebbero a rischio i fondi del Patto per Napoli (300 milioni di euro), rimasto senza firma. Dal comune replicano che il testo non è mai stato inviato e, comunque, si tratta di fondi pubblici, non di proprietà del premier.

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