Arresti domiciliari per Nicoletta Dosio: «Non li rispetterò»

NO TAV. «Il conflitto contro un’ingiustizia è un diritto e un dovere. La mia casa non è una prigione; non sarò la carceriera di me stessa»

«Sono arrivati, all’alba, con la notifica dei domiciliari. Il latrare di Argo al cancello, la mia casa nel disordine del primo mattino, il tuffo al cuore inevitabile anche quando sei preparata e ti aspetti gli eventi, il senso della tua intimità violata. Domiciliari che non rispetterò, come non ho rispettato l’obbligo di firma quotidiana e l’obbligo di dimora. Il conflitto contro un’ingiustizia è un diritto e un dovere. La mia casa non è una prigione; non sarò la carceriera di me stessa».

Così Nicoletta Dosio, 70 anni, ex insegnante di liceo e storica leader No Tav, racconta la notifica, avvenuta presso la sua abitazione a Bussoleno, della misura cautelare degli arresti domiciliari emessi dalla gip Luisa Ferracane in sostituzione a quella dell’obbligo di dimora. L’aggravamento arriva dopo la sua scelta di non rispettare le precedenti misure restrittive rivendicando il diritto al dissenso e alla libertà, denunciando «la repressione in atto in Val di Susa». Il 23 giugno scorso – nell’ambito di un’inchiesta sulla manifestazione del 28 giugno 2015 che ha determinato diversi arresti – Dosio, accusata di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, era stata sottoposta alla misura di obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri di Susa, mai ottemperata, e il 27 luglio tale misura, su ricorso del pm Antonio Rinaudo, era stata aggravata con quella dell’obbligo di dimora in Bussoleno.

Nicoletta in tour in giro per l’Italia con «Io sto con chi Resiste» ha violato sistematicamente anche questa applicazione e ha dichiarato pubblicamente, in molte occasioni, la sua volontà di non rispettare queste «ingiuste imposizioni». Ieri, a Bussoleno, prima davanti all’abitazione poi alla Credenza, l’osteria che gestisce con il marito, in tanti si sono riuniti per una manifestazione di solidarietà. «Come movimento No Tav sosterremo Nicoletta in questa sua lotta di libertà per tutti e per tutte – si legge su notav.info – e ribadiamo insieme a lei che non ci metterete mai in ginocchio». Nicoletta oggi, a caldo, ha scritto: «La loro legalità ha più che mai il volto della guerra e dell’oppressione. La nostra lotta è un cuore pulsante e generoso, un pensiero lucido e saggio. Sento intorno a me il sostegno di compagne e compagni, la solidarietà concreta di una Valle che continua a resistere e a costruire l’idea di un futuro più giusto e vivibile per tutti. Non è preoccupazione, ma una calma gioiosa quella che provo. L’importante è rimanere umani, ossia, come ci dice Rosa Luxemburg in una sua lettera dal carcere, «rimanere saldi e chiari e sereni, sì sereni nonostante tutto. Rimanere umani significa gettare con gioia la propria vita sulla grande bilancia del destino, quando è necessario farlo, ma nel contempo gioire di ogni giorno di sole e di ogni bella nuvola».
Dosio ha ricevuto, tra gli altri, la solidarietà di Paolo Ferrero, segretario del Prc, che ha ricordato come «tra le altre cose sia anche accusata di aver partecipato ad una iniziativa di Rifondazione contro la Tav».

SEGUI SUL MANIFESTO

You may also like

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password